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4 anni fail
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RedazioneIl Governo sarebbe pronto ad allentare le restrizioni per bar e ristoranti a partire dal 3 dicembre 2020. Ne parlano un po’ tutti i giornali. Ma nessun liberi tutti, nessun ritorno alla normalità, solo la speranza che in quei giorni il Paese sia meno piegato dal Covid. Poi, nei giorni immediatamente precedenti al Natale, invece, il Governo vorrebbe tornare a limitazioni più dure. Una sorta di stop & go, che farà solo aumentare la confusione e non aiuterà più di tanto i locali, aprendoli e chiudendoli come fossero solo delle saracinesche.
Iva al 10% anche per l’asporto e la consegna a domicilio e non solo per la somministrazione: i ristoranti, quindi, possono applicare un’aliquota unica senza fare differenza tra il servizio al tavolo (che al momento non c’è) e il semplice acquisto di cibi e bevande da asporto. Il via libera arriva durante le interrogazioni a risposta immediata del 18 novembre presso la Commissione Finanze della Camera.
117 miliardi di euro, a tanto ammonta il valore del patrimonio immobiliare alberghiero del nostro Paese. Lo stima una ricerca condotta da World Capital e PKF Hotelexperts. Una stima che dovrà però tener conto delle perdite causate dal Covid che, per le strutture ricettive, si attesteranno intorno al 70%. In attesa che riparti il turismo, e soprattutto ritornino gli stranieri, la preoccupazione più grande è legata al turismo d’affari, l’emergenza ha infatti insegnato alle aziende che gran parte delle riunioni si possono fare online, rinunciando a qualcosa sulle relazioni umane, ma con grande risparmio sui costi.
Case history, nuovi trend di prodotto e dati di scenario, ma anche politiche di filiera, strategie di ripartenza e analisi di mercato. Sono i temi di Unione Italiana Vini per la settima edizione di Wine2Wine di Veronafiere, l’evento internazionale digitale su wine business e networking in programma dal 22 al 24 novembre.
Ecco le sette regole di Bar Wars per i locali che vogliono superare la crisi. Prima regola: concentrarsi sul cliente e non sul prodotto; seconda: se non si può riempire il locale simultaneamente con lo stesso numero di clienti, incentivare altri orari e giorni della settimana, spingere sull’asporto; terza: ristrutturare l’offerta; quarta: farsi una lista di clienti e potenziali, con cellulari ed email, per tenere viva la relazione; quinta: fare campagne marketing per acquisire nuovi clienti; sesta: ristrutturare il menù; settima: aumentare la frequenza degli acquisti dando incentivi.
7 punti, non sono una novità assoluta, ma è buona regola partire da qui. Go!
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