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4 anni fail
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RedazioneDa un sondaggio dell’ultima ora emerge che l’apertura dei ristoranti a cena è attesa dal 41% degli italiani. Una percentuale non indifferente alla politica che ha promesso di dare risposte certe sulle riaperture serali, anche perché, probabilmente, sta crescendo la consapevolezza che è più facile far rispettare le misure di distanziamento e di sicurezza sanitaria all’interno di un locale, piuttosto che nelle piazze e nelle strade dove le persone finiscono per assembrarsi senza alcuna precauzione. Sulla riapertura vi è anche l’ok dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Dodici mesi in profondo rosso hanno condotto allo stremo il mondo Horeca: ristori insufficienti con l’ultimo, il quinques, ancora bloccato fra crisi del Governo Conte 2 e decisioni che tardano da parte del nuovo Governo Draghi. Cresce così il rischio di infiltrazioni mafiose, l’allarme è contenuto nella relazione semestrale della DIA. La criminalità è arrivata a controllare 5.000 locali con l’agroalimentare che è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita.
In forza alle limitazioni le occasioni di consumo scoprono nuovi orari e cresce il trend “All-Day Eating” con il quale si sperimentano nuovi format, come il “late lunch” e il pre-aperitivo, emerge così una flessibilità creativa che ha coinvolto gran parte degli operatori della ristorazione e che ha dato vita a nuovi momenti “gourmet” per i consumatori, permettendo loro di gustare piatti e dessert anche al di fuori delle canoniche fasce orarie dedicate ai pasti principali.
L’emergenza sanitaria ha conferito assoluta centralità alle operazioni di pulizia e igienizzazione dei locali delle attività commerciali. Un settore quello del cleaning professionale, che nel 2019 valeva 3,5 miliardi di euro, ha visto aumentare i fatturati delle aziende produttrici a tripla cifra. Sempre più ricercati anche gli erogatori del Vendig che garantiscono sicurezza come MyFridge, un armadio frigo che monitorato da remoto si autosanifica in automatico. Anche la pausa caffè diventa touchless, ma dal proprio smartphone collegato in wireless con l’erogatore.
UNESDA Soft Drinks Europe, l’unione delle associazioni Europee delle bevande analcoliche di cui fa parte anche Assobibe, si è impegnata a rendere il packaging delle bibite nell’Unione Europea “completamente circolari entro il 2030”. Gli obiettivi saranno raggiunti grazie all’utilizzo per l’imballaggio di rPET e altri materiali riciclabili, aumentando l’uso di contenitori riutilizzabili e ricaricabili e creando/migliorando sistemi di raccolta e riciclaggio.
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