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RedazioneÈ il momento del Gin, un distillato che – secondo un recente studio di CGA By Nielsen IQ – ha un potenziale che potrebbe portarlo a primeggiare nel mercato del fuori casa italiano, possibilità di crescita che possono essere favorite e combinate all’azione strategica di produttori e fornitori nei confronti dei consumatori, dei canali e delle occasioni di consumo.
Un ruolo decisivo spetta ai baristi. Dal sondaggio, infatti, emerge che il 25% dei consumatori di Gin considera decisive le raccomandazioni dei baristi nel momento della scelta. Attualmente il gin è scelto nel fuori casa da una percentuale più alta in classifica rispetto ad altri alcolici come il rum e il whisky, ma dopo altri come aperitivi e amari. Oggi il Gin&Tonic occupa una delle posizioni più alte nella classifica dei cocktail preferiti dagli italiani, trovandosi al quarto posto dopo Aperol Spritz, Mojito e Campari Spritz.
Restando nel mondo beverage si prevede un futuro roseo anche per i Ready To Drink (RTD) che continuano a conquistare sempre più spazio nel mercato delle bevande alcoliche. Secondo un recente studio di IWSR, l’autorità mondiale nel settore, questa categoria è destinata a una crescita sostenuta nei prossimi anni, con un aumento dei volumi previsto in tutti i principali mercati globali.
Una nuova ondata di crescita, guidata da fattori come: diversificazione dell’offerta con nuovi gusti, formati e combinazioni di ingredienti oltre a convenienza e praticità.
E per tutti i professionisti del bartending e i drink lovers, ecco una pubblicazione imperdibile dal nome molto particolare e curioso: “Il figlio del bar”, l’autore è Mattia Pastori, bartender di fama internazionale e uno dei top della mixology italiana oltre che fondatore della prima agenzia italiana di servizi integrati sulla mixology. Un libro dove Mattia scrive della sua esperienza professionale e di decine di ricette di cocktail. Il figlio del bar è una biografia, un viaggio nella passione, è la storia del bar italiano e molto altro…
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