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Unionbirrai presenta il nuovo report

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Unionbirrai ha presentato i dati del rapporto “Birra artigianale, filiera e mercati”, dal quale si evince un settore in continua crescita sul fronte del numero dei birrifici: +104% dal 2015 al 2022.

Sono ben 1.326 ad oggi le unità produttive, una numerica che ovviamente include birrifici artigianali di varie dimensioni e le beer firm. Ma se il settore cresce in numerica, non avanza sul fronte quote di mercato il cui valore è fermo da tempo intorno al 3%. Un paradosso: crescono i birrifici e non cresce la quota di mercato…

Mauro Pellegrini, presidente di Unione Degustatori Birre – oltre che docente di marketing – ha commentato questi dati: «La ricerca di Unionbirrai è una fonte molto importante di spunti per valutazione sullo stato di salute del comparto brassicolo artigianale italiano. Il tema che pone in questione è cruciale: perché i birrifici senza un allargamento del mercato, subiscono una contrazione dei ricavi e delle marginalità. Senza andare ad approfondire queste dinamiche, ma cercando di capire come acquisire maggiormente mercato, cerco di proporre qualche spunto in estrema sintesi. Prima di tutto è importante lavorare sul posizionamento dei propri prodotti che deve essere corretto sia dal punto di vista delle caratteristiche che del packaging; poi far crescere qualitativamente la distribuzione di settore, da acquisitori di ordini, a veri e propri consulenti di prodotto e di servizio. Si pensi, per esempio, alla carta delle birre, al mantenimento degli impianti, al visual merchandising. Un altro punto di forza può essere lavorare sulla diversificazione dei prezzi, come avviene da tanto tempo negli Stati Uniti. Bisognerebbe introdurre livelli diversificati di qualità, senza per questo annichilire il brand. Negli States lo stesso brand propone birre eccezionali e più costose per gli appassionati e prodotti ben fatti ma più semplici e lavorati con materia prima meno costosa. Per ultimo, proporrei uno slancio alla comunicazione facendo leva sulle associazioni dei brassicoltori e sulle associazioni di promozione della cultura brassicola. Su 1.326 birrifici artigianali, se ognuno di essi investisse 200 euro, potremmo raccogliere circa 300.000 euro per avviare una campagna di promozione abbastanza duratura e sufficientemente ampia per diventare efficace. Se la cosa si potesse poi ripetere di anno e anno, potremmo avere un volano di promozione, seriamente significativo, orientato proprio ai consumatori».

Ottime idee da mettere in pratica per il rilancio del comparto. Fondamentale è anche la leva della formazione. Unionbirrai propone tre prodotti formativi indispensabili per gli operatori della birra artigianale: i corsi tecnici dedicati ai soci pro con approfondimenti curati da professionisti del settore; i corsi di degustazione che si articolano su più livelli di conoscenza;la UB Academy piattaforma web pensata per la formazione a distanza. Per saperne di più cliccate su unionbirrai.it

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