Secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano (giunto alla sua VI edizione) la stagione estiva rivelerà nuove tendenze e rinnovati approcci alle esperienze da parte dei viaggiatori. Il Rapporto restituisce un nuovo identikit dell’enoturista: attivo, protagonista della scoperta dei territori, alla ricerca di fonti per ampliare le sue conoscenze e di esperienze che rompano gli schemi.
Abbiamo raccolto, in merito, alcune riflessioni di Roberta Garibaldi, Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo, Vice Presidente del Comitato Turismo del OECD (OCSE), che ha curato lo studio:
«È un anno importante per le esperienze enogastronomiche. Guardando gli ultimi dati di European Travel Commission, gli interessi sono: la voglia di vivere i paesaggi naturali e vivere le esperienze enogastronomiche, quelli che sono gli ambiti di maggiore interesse per tutti i turisti europei; un Paese come l’Italia che si caratterizza fortemente per la ricchezza dell’enogastronomia – così riconosciuta a livello internazionale – è sicuramente un segno molto positivo, quindi, sta a noi oggi cercare di valorizzare al meglio questa leva, renderla facilmente accessibile perché i nostri dati dimostrano come questo è uno dei limiti che ha il nostro settore per poter cogliere appieno questo forte interesse. Abbiamo riscontrato, infatti, un grande gap tra quello che è l’interesse verso queste esperienze rispetto all’effettiva fruizione e, quindi, dobbiamo far sì che, per esempio, aziende produttrici di salumi, formaggi, cioccolato, pasta, siano aperte al turismo e, soprattutto, che queste informazioni siano disponibili online e facilmente prenotabili come avviene per una camera d’albergo, piuttosto che un volo aereo – chiamiamolo “frictionless”, facciamo sì che tutto avvenga in modo semplice e fluido – allo stesso modo dobbiamo aumentare la varietà di esperienze a disposizione, come l’apertura di nuovi produttori, e sicuramente tenere presente la svolta green e social che oggi permea l’intero settore, quindi, una vera sostenibilità che non sia solo green washing, ma che sia fondante della realtà delle imprese. Così potremmo efficacemente pensare di soddisfare i nuovi bisogni, magari un messaggio su quello che sono le Regioni più amate dagli italiani: Sicilia, Emilia Romagna e Campania; o città come Napoli, Bologna e Roma, una grande voglia di vivere esperienze enogastronomiche anche quando si è al mare, quando si è in montagna, questa sarà un’estate molto interessante da questo punto di vista».
Altro dato che rileva il Rapporto è che sempre più turisti italiani desidererebbero poter soggiornare in location a tema vino o cibo nel corso dei viaggi futuri, ma ben il 76% gradirebbe che il ristorante dell’albergo utilizzasse prodotti del luogo oltre ad offrire specialità locali, in particolare per la prima colazione, e partecipare a tour enogastronomici organizzati dalla struttura. Ed è questo un orientamento decisamente importante per i nostri amici albergatori e direttor di Hotel.
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