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Montelvini presenta “Gli Asolani”: la mappa immersiva che unisce Asolo prosecco DOCG, territorio, musica e storia

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La cantina ambasciatrice dell’Asolo Prosecco presenta, in collaborazione con l’illustratore Gianluca Biscalchin e il compositore, violoncellista e pianista Piero Salvatori, uno speciale viaggio in cinque tappe alla scoperta del borgo trevigiano e delle sue personalità più celebri.

Un invito a scoprire Asolo, un luogo magico e straordinario, famoso per la sua produzione vinicola, fatto di persone che qui hanno trovato il loro senso di appartenenza e hanno contribuito a costruire un patrimonio unico nel corso dei secoli. È questo l’obiettivo de ‘Gli Asolani’, una speciale mappa immersiva pensata da Montelvini che parte proprio dalle persone che hanno segnato la storia del borgo veneto – Eleonora Duse, Caterina Cornaro, Freya Stark, Gian Francesco Malipiero e la famiglia Serena – per far scoprire le diverse referenze dell’Asolo Prosecco DOCG e arricchire l’Asolo Experience. La cantina veneta si racconta quindi da una prospettiva nuova in un esclusivo viaggio accessibile a tutti – disponibile qui 👉 https://www.montelvini.it/pages/experience 👈 – grazie a una sinergia creativa tra le illustrazioni di Gianluca Biscalchin e le musiche di Piero Salvatori che, studiate le storie e le biografie degli Asolani, ha selezionato e associato a ognuno di loro i suoi brani più significativi.

Il viaggio inizia davanti a Casa Duse: considerata la più grande attrice teatrale della sua epoca, Eleonora Duse (1858-1924) ha rivoluzionato il modo di fare teatro ottocentesco, tutto parrucche e voce impostata, con il suo stile di recitazione verista. Famosa in tutto il mondo, la divina è stata protagonista di storie d’amore sfortunate e tormentate, una su tutte quella con Gabriele D’Annunzio. Ha vissuto ad Asolo per brevi, intensissimi periodi. Qui è sepolta, per suo volere. La immaginiamo ballare sulle note di ‘Fucsia’, un brano in cui emergono ‘Mistero, Amore, Passione e Tormento, Ricordo’, sorseggiando l’Asolo Prosecco Superiore DOCG Extra Brut Millesimato, un vino molto complesso per quantità e qualità di sensazioni olfattive di mela e pera, con note minerali, che emoziona per la sua intensità.

Il Castello di Caterina Cornaro (1454-1510) è la seconda tappa. Appartenente a una delle famiglie più nobili della Serenissima, fu data in sposa per ragioni politiche a Giacomo II Lusignano, re di Cipro. Dopo la morte del marito e un periodo di reggenza, la regina fu costretta a cedere il suo regno a Venezia. La Repubblica, in cambio, le diede la signoria di Asolo. Qui Caterina creò una delle più brillanti corti rinascimentali, circondandosi di artisti rinomati, come il pittore Giorgione e il poeta Pietro Bembo. ‘Il vento soffia sui pini’ è il brano che Caterina avrebbe chiesto di suonare davanti ai suoi ospiti, perchè sinonimo di ‘Bellezza, Potere e Nobiltà’, accogliendoli con l’Asolo Prosecco Superiore DOCG Brut, un vino peculiare che si distingue per originalità̀ nel panorama del Prosecco, e che genera istintivamente allegria anche tra i palati più raffinati.

Coraggiosa, avventurosa, indipendente: Freya Stark (1893-1993) è stata una grande viaggiatrice, spingendosi fino al Medio Oriente sconvolto dalla caduta dell’Impero Ottomano. Definita “l’ultimo dei viaggiatori romantici”, dopo ogni avventura ha sempre fatto ritorno al suo meraviglioso giardino di Asolo, terza fermata di questo cammino. A ottantotto anni ha attraversato l’Himalaya a dorso di mulo fino al confine tibetano. Per lei Piero Salvatori ha scelto ‘Il viaggio che vorrei’, da accompagnare all’Asolo Prosecco Superiore DOCG Extra Dry, un vino che esprime una spuma gioiosa, fine e persistente che ne esalta la morbida e giovane fragranza. Il suo profumo, dalle sensazioni caratteristiche e aromatiche, è molto ampio e complesso, bilanciato tra fruttato e floreale. 

Un carattere scontroso e introverso e una musica che ricerca l’armonia: Gian Francesco Malipiero (1882-1973) si ritirò ad Asolo per isolarsi dal mondo e creare. Sono numerosi gli artisti e poeti passati dalla sua dimora, circondata da alte mura per non sentire il rumore della città. Nel suo giardino si sono esibiti in concerto alcuni dei più eccezionali talenti della musica, tra cui Stravinskij. “Potente contrasto tra la Luce dei grandi Artisti che entrano nella sua Casa e la tormentata Ombra della sua Vita nella sua buia ed isolata Casa”: Gian Francesco Malipiero si riconosce nelle note di ‘Promenades’, mentre in compagnia dei suoi animali domestici – una civetta bianca e un gatto nero – sorseggia “Il Brutto”- Asolo Prosecco Superiore DOCG Sui Lieviti, un vino non filtrato, con un’anima torbida e in continua evoluzione, in cui col passare del tempo gli aromi primari lasciano spazio a note più evolute, donando maggiore complessità al prodotto.

Il viaggio termina sul terrazzo di Villa de Mattia, dove è custodita la testimonianza del rapporto tra la famiglia Serena, alla guida di Montelvini, e Asolo. Da questa cornice unica è possibile vedere il “Vigneto Ritrovato”, un progetto avviato nel 2017, che prevede il recupero di un’antica vigna nel cuore dello storico borgo, un simbolo tangibile dell’alleanza tra uomo e terra e di quel legame ancestrale di cui Montelvini si fa portavoce, citata da numerose fonti storiche e documentarie a partire dal Catasto Napoleonico del 1807-10 e dalla guida di Asolo a cura di Vittor Luigi Paladini del 1895. ‘Ninnananna e Carezze per una Vigna e un Gusto ritrovato nel cuore di Asolo’: in attesa della prima vendemmia del Vigneto Ritrovato, Armando, Alberto e Sarah Serena – sulle note di “Giallo arancio” – guardano al futuro con in mano un calice di FM333 Asolo Prosecco Superiore DOCG Brut Millesimato, la referenza più importante di Montelvini. 

Se in un primo momento Montelvini è stata ambasciatrice delle bollicine di Asolo, ora decide di esserlo anche di un territorio, che non è solo tradizione vinicola, ma è storia, cultura e bellezza di un antico borgo, candidato dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, circondato da un paesaggio che produce vini di alta qualità.

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Montelvini è una delle realtà vitivinicole più dinamiche nel panorama italiano, con sede a Venegazzù, piccola frazione di Volpago del Montello, in provincia di Treviso, nel cuore della DOCG Asolo Montello. L’esperienza di Montelvini si basa su 5 generazioni della famiglia Serena e oltre 140 anni di impegno nella produzione di vini di qualità. Il logo dell’azienda è rappresentato da una civetta perché l’area in cui sorge la cantina è chiamata Zuitère, ovvero “terra delle civette”. Un animale da sempre simbolo di saggezza, di conoscenza, di sensibilità e che in Montelvini rappresenta la sapienza nel cogliere i migliori frutti di un territorio e la saggezza nel condurlo, rispettando la natura e i suoi ritmi. Montelvini crea prodotti ricercati e di grande classe, selezionate nel rispetto dell’ambiente, della tradizione e della sostenibilità. Valore, quest’ultimo, che l’azienda veneta porta avanti con successo e impegno tanto da aver ottenuto nel 2021 il Certificato di Sostenibilità Equalitas per il rispetto dell’ambiente, l’attenzione all’ambito sociale e la responsabilità economica, rientrando così tra le prime tre cantine del territorio del Prosecco ad aver ottenuto questa importante certificazione. La cantina è quanto di più moderno si possa trovare nel panorama vinicolo italiano, grazie anche a collaborazioni con aziende multinazionali leader nella produzione di macchine e prodotti per l’enologia. Oggi, l’azienda è presieduta da Armando Serena ed è gestita dai figli Sarah, Direttore Generale, e Alberto, Amministratore Delegato.

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