Sostenibilità e Zero Waste sono indubbiamente le parole chiave dell’Horeca del futuro. Ma, di fatto, lo spreco alimentare è un problema tutt’altro che superato. In Italia, nel 2020, sono stati prodotti 27 kg a testa di cibo gettato via. E se lo spreco alimentare domestico incide per il 50% sullo spreco complessivo del cibo sul pianeta, i ristoranti italiani ogni settimana butterebbero tra i 2 e i 5 sacchi da 220 litri di scarti alimentari. Secondo l’Osservatorio Waste Watcher nel 2020 lo spreco alimentare a livello domestico in Italia è costato circa 6,5 miliardi, quello relativo alla produzione e distribuzione di filiera oltre 3 mld, per un costo nazionale di quasi 10 miliardi.
Le tonnellate di cibo buttato annualmente in Italia ammontano a quasi 2 milioni. C’è anche da dire, che i numeri, pur rimanendo allarmanti, segnalano un trend decrescente: infatti nel 2020 sono state salvate dallo spreco oltre 222mila tonnellate di alimenti, con una riduzione dello spreco dell’11,6% rispetto al 2019, fatto che si è tradotto in un risparmio nazionale di 376 milioni. Una tendenza che si conferma in questo primo scorcio del 2021, monitorato da Waste Watcher International su rilevazioni Ipsos.
L’Italia è, infatti, tra i Paesi più sensibili allo sviluppo sostenibile e l’85% della popolazione ritiene che dovrebbero essere rese obbligatorie le donazioni di cibo ad associazioni che tutelano le persone più bisognose. Un’attenzione nata anche alla luce della vertiginosa crescita della povertà generata dalla pandemia Covid-19.
