Birra, una categoria regina nei consumi fuoricasa settore nel quale da tempo assistiamo al continuo sforzo di produttori e distributori di indirizzare i consumi verso prodotti premium, oltre che per ricavare maggior valore, anche per offrire esperienze più originali e distintive ai consumatori. Esperienze che trovano spazio e conoscenza nelle manifestazioni di settore.
Fra gli eventi di prossima organizzazione dedicati alla birra in primo piano la Italy Beer Week, dal 20 al 26 marzo, una manifestazione che vive nei locali italiani con tutta una serie di eventi finalizzati a valorizzare la cultura della birra artigianale. La manifestazione è organizzata da Cronache di Birra, web magazine e testata giornalistica.
La birra è una bevanda antichissima, lo sappiamo tutti, la cui scoperta, se così possiamo chiamarla, viene attribuita ai Sumeri: parliamo di 5000 anni fa, anno più anno meno, una civiltà dove l’arte di preparare la birra era abbastanza comune, soprattutto tra le donne pare sia stata una di loro a scoprire – casualmente – che frumento o altri vegetali fermentavano se messi a mollo in acqua
All’epoca doveva avere anche un potere curativo, infatti, su una tavoletta risalente al 3600 A.C. è scritto chiaro e tondo a proposito di birra: “Quando la bevo sto benissimo: l’umore è allegro, il cuore contento e il fegato felice”.
Insomma, i Sumeri avevano capito tutto. Ma oggi, dopo più di 5000 anni, quali restano gli stili di birra più prodotti e bevuti?
Ebbene, con una quota di mercato pari al 90% della produzione mondiale, sono Lager, Pils, Dortmunder e Bock, pochi ma diffusissimi stili, che hanno fatto la storia della produzione brassicola dell’era moderna e hanno contribuito più di tutti alla commercializzazione di questa bevanda nel mondo.
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