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4 anni fail
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RedazioneUltimi mesi ancora in sofferenza per il consumo fuoricasa di vini e spirits. Secondo uno studio previsionale, che Federvini ha affidato alla società di analisi TradeLab, si stima per il 2020 una chiusura annuale nel canale Horeca del -28% per la categoria vini e -33% per la categoria spirits.
Numeriche che scontano pesantemente i mesi del lockdown. Con l’avvio della Fase 2, infatti, il settore del beverage è andato meno peggio di quanto la crisi pandemica induceva a pensare. La conferma giunge dai dati mensili rilevati dal MindforHoreca di Formind dove, a settembre, la categoria vino perde solo il 3,28% e gli spirtis il 5,07%. Complessivamente il totale beverage Horeca a settembre è sotto del 7,79%. Un buon risultato considerando quanto accaduto nei mesi precedenti.
Anche per questo gli operatori non si arrendono e reagiscono, ottimi segnali giungono da Milano che, per questa settimana, è la capitale mondiale del vino con la sua Milano Wine Week 2020, che quest’anno è stata denominata con un pizzico di ironia “Covid Edition”. Un programma all’insegna della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione che vede impegnati tanti importanti produttori con degustazioni ed eventi nei locali più in, calici in alto senza timori e con norme rispettate al 100%.
Bene anche l’ultima trimestrale del gruppo Marr che rileva ricavi, seppure in flessione, rispetto allo stesso periodo del 2019, in significativo recupero rispetto al trimestre precedente e con una performance migliore cofrontata a quella del Mercato: -20% contro il 30% stimato dall’Ufficio Studi Confcommercio nell’ambito del segmento alberghi, pasti e consumazioni fuori casa. 400 milioni di euro il fatturato del gruppo riminese nel terzo trimestre 2020.
Fra i tanti guai causati, il Covid ha anche innescato una grande spinta all’innovazione specie sulla sicurezza nei locali della ristorazione che sono additati, inopinatamente, come luoghi di incubazione del virus. Per ristoranti e pizzerie, ma anche altri luoghi chiusi, NeoruraleHub ha brevettato un sistema di monitoraggio e sanificazione in grado di abbattere in pochi minuti il 99,9% dei virus ed il 90% dei batteri. Il ristorante Viva dello chef stellato Viviana Varese è stato il primo ristorante italiano a testare questo dispositivo ammazza virus.
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