Affrontiamo il tema vino con Francesca Benini, direttore commerciale e marketing di Cantine Riunite & Civ, alla quale abbiamo chiesto quali le novità dell’azienda per il 2024:
«Per quanto riguarda il fronte dei vini emiliani il nostro grande focus è Cantine Cavicchioli dove, per altro, ricordo che il Rosè del Cristo che fa parte dei prodotti top di gamma, ha ricevuto il riconoscimento dei 3 bicchieri del Gambero Rosso. In questo caso abbiamo allargato la gamma sia nei metodi classici sia nell’area degli spumanti della bollicina bianca e rosata e abbiamo, per ultimo, inserito una nuova linea di ancestrali che sono vini realizzati secondo il metodo della tradizione emiliana. Su Cavicchioli l’obiettivo è quello di andare ad incidere anche con una serie di progetti di comunicazione e di promozione facendo leva sulla nuova comunicazione che prende il nome, il claim “Battito emiliano” e che vuole valorizzare sicuramente la tradizione familiare, il legame con il territorio, l’autenticità e lo stile indiscusso del prodotto, quindi oltre alle attività social c’è l’obiettivo anche di realizzare una serie di attività di promozione presso le principali enoteche italiane, di personalizzazione dei locali e di eventi di degustazione attraverso la struttura dei nostri brand Ambassador sul territorio italiano.
Infine stiamo cercando di valorizzare la foresteria Cavicchioli che è collocata appunto vicina alla cantina Cavicchioli all’interno c’è un’osteria e c’è l’opportunità di utilizzare questo luogo anche per promuovere i nostri prodotti con i clienti sia italiani sia internazionali».
«Guardando al 2024, ovviamente, – continua Benini – qualche considerazione che deriva dalla situazione economica e dallo scenario internazionale sicuramente va fatta: il 2023 si è chiuso con qualche preoccupazione in più e mi permetto di dire che più che l’inflazione, soprattutto, è il comportamento… è il cambiamento del comportamento di acquisti e di consumo del consumatore che preoccupa, o comunque, richiede qualche riflessione aggiuntiva, quindi, da una parte una contrazione dei consumi anche nel canale fuoricasa e la ricerca di fasce di prodotti nell’area convenienza piuttosto che una minore frequentazione dei locali. Il grande punto interrogativo è cosa succederà nel 2024? Continuerà questo scenario oppure ci sarà una ripresa? Diciamo, da recenti ricerche che vengono condotte in particolare nel canale fuori casa, quello che emerge è che il consumatore italiano non appena ci sarà una ripresa economica tenderà ad aumentare la frequentazione dei locali in quanto il fuori casa continua ad essere considerato un canale diciamo della micro felicità accessibile e quotidiana così come aumenteranno i viaggi sia in Italia sia all’estero, quindi, tutto il mondo del divertimento e dell’entertainment».
Concludendo: «Guardando il mondo del vino, in particolare le giovani generazioni, c’è una maggiore attenzione, ci sarà sempre più una maggiore attenzione verso gli attributi green, quindi, verso i prodotti biologici con packaging eco-sostenibili, biodinamici, l’origine del prodotto da uno specifico territorio italiano o da vitigni autoctoni e la bassa gradazione alcolica; quindi, nelle evoluzioni dei consumi quello che dobbiamo considerare è che soprattutto i giovani tenderanno a bere il vino sempre più mixato, sempre di più fuori casa, ma saranno anche particolarmente attenti a tutto ciò che è la sostenibilità ma anche l’origine del prodotto. Stiamo guardando con particolare attenzione anche ai prodotti a bassa gradazione alcolica, in alcuni casi prodotti dealcolati o no alcol, perché sui mercati internazionali sembra che abbiano un discreto successo, in particolare in alcuni mercati; è chiaro che la situazione economica generale crea indubbi punti interrogativi per cui sarà necessario una grandissima flessibilità e capacità di adattamento di fronte a un mondo che sta cambiando così rapidamente così intensamente».
