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RedazioneNovantamila imprese pronte a chiudere entro la fine dell’anno. Aziende delle ristorazione e dell’ospitalità piegate dalla crisi economica provocata dal Covid che hanno deciso di porre una data di conclusione alla propria attività. Il conteggio lo ha fatto Confesercenti confermando le stime fatte qualche mese fa, cui aggiunge anche le mancate aperture causa Covid. Secondo Confesercenti nei primi 6 mesi dell’anno sono stati aperti 9mila esercizi in meno rispetto al 2019.
Uno scenario critico dove trova terreno fertile il malaffare. È quanto emerge anche da un’indagine dei Carabinieri che hanno rilevato infiltrazioni malavitose in alcuni ristoranti del centro di Roma. Le attività predatorie verso i locali HoReCa sono un problema annoso che la crisi Covid ha senz’altro accelerato. Pre Covid già si stimavano 5.000 imprese ristorative in Italia infiltrate dalla malavita. Del resto, circa il 10% dei beni sequestrati alle mafie sono attività produttive come bar, hotel e ristoranti.
Anche il settore hotel è in profondo rosso, nonostante la stagione turistica, con gli italiani in testa, abbia registrato un buon flusso di turisti. Ma i conti per le strutture alberghieri non tornano, nonostante 44 milioni di ore di cassa integrazione sfruttate, restano a rischio oltre un milione di posti di lavoro, assunzioni ridotte dell’80% per gli stagionali e del 60% per i tempo determinato, una percentuale che, secondo l’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, a fine anno salirà al 70%.
Gli hotel in crisi cercano di reagire sfruttando i cambiamenti in atto, come quello di cavalcare il fenomeno dello smart working attrezzando sempre più SmartRoom: stanze con connessione Wi-Fi ad alta velocità, stampanti e angolo per il caffè. Quella dello smart working in hotel è un’idea che non avrebbe un granché di eccezionale se non fosse che è possibile anche non pernottare. Un ritorno all’Hotel ad ore, di vecchia e più romantica memoria.
Svart, in Norvegia, sarà il primo albergo al mondo a energia positiva, cioè in grado di produrre più energia di quella necessaria alla costruzione, alla gestione e alla successiva eventuale demolizione dello stesso. L’efficienza dell’edificio sarà di gran lunga superiore a quella dei moderni edifici alberghieri, consentendo una riduzione dei consumi dell’85%. Alla lunga la sostenibilità diventa, quindi, un risparmio un fattore economico che gli hotel ma tutto il mondo Horeca dovranno assolutamente tenere in considerazione in futuro.
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