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RedazioneFine settimana di polemiche circa le affermazioni della vice ministro Laura Castelli, che ha suggerito ai ristoratori italiani di cambiare mestiere qualora non riescano ad andare avanti.
Ovvia levata di scudi da parte dei ristoratori che a loro volta hanno consigliato alla pentastellata di cambiare mestiere per lasciare una speranza all’Italia. A sorpresa, a favore della Castelli, si è schierato Giorgio Locatelli giudice di Masterchef, ignorando forse che la ristorazione reale, asse portante dell’economia del Paese, non è un format televisivo.
E che trattasi di un settore reale, e in crisi, lo si evince anche dal contenuto della Relazione semestrale della DIA inviata al Parlamento. Causa emergenza Covid, molte strutture sono divenute più vulnerabili ai ricatti e all’usura. Le operazioni delle Forze dell’Ordine svelano gli interessi delle organizzazioni criminali, in modo specifico nella ristorazione, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie, ai ristoranti di lusso, fino alle pizzerie.
Sempre in area negativa il sell-out del beverare Horeca. Tuttavia, dalla rilevazioni di Formind, dall’1 al 15 Luglio emerge un costante, anche se lento, recupero rispetto alle settimane precedenti. I risultati meno negativi li registrano gli aperitivi formato litro con -19,67% e la birra confezionata con -21,22%. I peggiori sono la birra in fusti -32,37%, e le bibite in dispensing ed energy -35%.
In epoca di post-Covid c’è chi non si ferma, anzi, rilancia. È il caso Beer Gravity, una nuova struttura commerciale la cui mission è l’importazione di specialità birrarie. L’iniziativa è stata presentata a tutti i soci nel corso della convention Beverage Network tenutasi a Firenze lo scorso 16 luglio 2020. Alla guida di Beer Gravity vi è Valter Tognolo, in qualità di Ceo, mentre il consiglio direttivo è composto da Antonio Portaccio, neo Presidente di BN, oltre a Francesco Corsi, Raffaele Timossi e Alessio Verardo.
Parliamo anche di vino, secondo i critici Armando Castagno, Fabio Rizzari e Giampaolo Gravina, autori del libro “Vini da scoprire” cresce l’attenzione dei consumatori verso vini a bassa gradazione, facili da bere, tipici di un territorio, sempre più spesso rosati. Si fa strada, quindi, un consumo più semplice e light che riscopre occasioni più informali e che alletta nuovi target di consumatori.
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