Per il mercato dei consumi fuori casa le prossime settimane, fino al ponte pasquale, si preannunciano buone. Non mancano le prenotazioni e, nonostante l’inflazione continui a farsi sentire, gli italiani insieme agli stranieri, pur con le cautele del caso, non accennano a rinunciare alla loro voglia di fuoricasa.
Ma queste rosee prospettive vanno a scontrarsi con il problema della mancanza di personale: dalle cucine alle sale dei ristoranti, dai banconi dei bar alle strutture dell’ospitalità mancano almeno 140.000 figure.
Non è solo l’esigenza di personale stagionale a preoccupare il settore, ma la strutturale difficoltà nel reperire personale qualificato.
Quali i motivi di questa criticità, quali possibili soluzioni?
Ascoltiamo le parole di Raniero Albanesi, presidente di MIO Italia:
«Sicuramente le aspettative per la stagione sono alte. Il lavoro è in evidente ripresa e, quindi, sotto questo punto di vista siamo tutti abbastanza tranquilli. Quello che ci preoccupa di più è l’effettiva capacità di far fronte alle richieste, in quanto è ancora abbastanza cronico il problema della mancanza di manodopera. Le richieste di forza lavoro sono tante, sono visibili sui social, sono visibili dappertutto, è segno evidente che c’è questa necessità di manodopera, il problema è che la ristorazione richiede una manodopera abbastanza specializzata e la complessità della ricerca sicuramente aumenta. Dal nostro punto di vista cercheremo, utilizzando tutti quegli strumenti che abbiamo messo in piedi con il Contratto Collettivo Nazionale, di valorizzare il lavoro che viene svolto dai dipendenti rendendoli sicuramente più partecipi e sicuramente più felici di poter lavorare con le nostre aziende. Confido anche nella nuova riforma fiscale che dovrebbe conferire maggior potere d’acquisto alle famiglie incrementandone la spesa, incrementando quindi la possibilità di ulteriore fatturato per quanto riguarda il settore Ho.Re.Ca».
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