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4 anni fail
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RedazioneLa chiusura dei locali Horeca alle 18:00 per fermare i contagi non ha ragione di essere perché il virus non si propaga nei locali, lo attesta un’analisi condotta dal Robert Koch Institute. Su un campione di 7.864 focolai, rilevati durante la pandemia, è emerso che solo 42 (pari allo 0,53%) si sono manifestati nei locali Horeca, generando peraltro propagazioni basse (dai 2 ai 4 casi). Sempre secondo la ricerca, le occasioni di maggior contagio avvengono per il 50% in famiglia, a seguire nelle strutture di cura e sul posto di lavoro. L’Horeca, quindi, è un luogo sicuro, lo attesta questa ricerca di cui nessun media ne parla e della stessa bisognerebbe informare CTS e Governo, chiedere lumi e danni. Ma la risposta pare sia già scritta… Lockdown!
Si susseguono gli appelli per sostenere la ristorazione, anche da parte di chef stellati. Davide Oldani lancia tre proposte: azzeramento della tassa rifiuti in proporzione ai mesi di chiusura e abbattimento al 50% per il mese di novembre; esenzione Imu del 50%; contributo a fondo perduto calcolato sui consumi energetici 2020 (vista la riduzione obbligatoria dei coperti per la chiusura serale). Annotiamo che il buon Oldani, passando molto del suo tempo in TV, forse non ha saputo che il Decreto Ristori contiene suppergiù le stesse cose.
Stop alle 18:00 e, quindi, niente cene? E allora Metro Italia, nei ristoranti di sei diverse città, si è inventata la “cena del mattino” quale ironica protesta per evidenziare un divieto che dagli operatori della ristorazione viene considerato iniquo e fuori luogo. Infatti, non è nei ristoranti o nei bar che il virus colpisce, quanto piuttosto sui mezzi pubblici di trasporto più o meno affollati. Il lockdown totale, che pare giungerà a giorni, fermerà anche quelli.
Se cenare a colazione è un paradosso, più naturale è, invece, reinventare il pranzo di mezzogiorno. E allora, molti locali a Milano non si piegano alle difficoltà della chiusura alle 18:00 e reiventano il pranzo che, in qualche modo, diventa la nuova cena con nuovi orari e menù anche adatti al delivery. Il tutto con la voglia di non arrendersi puntando su una qualità, oggi più che mai preziosa: la resilienza. Ce ne vorrà parecchia per fronteggiare i prossimi mesi.
Smartphone, tablet e App. E poi ancora Big Data, robot e macchine automatizzate. L’universo Horeca ha già cominciato a disegnare il suo futuro grazie al “motore” dell’Intelligenza Artificiale. Device di ultima generazione e tecnologia 5G stanno rendendo più smart l’ospitalità professionale, in tutte le sue declinazioni. Una conferma giunge dal ruolo che l’Internet of Things promette di assumere all’interno dell’edizione 2021 di HostMilano, in programma a Fieramilano, dal 22 al 26 ottobre 2021.
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