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RedazioneSecondo una ricerca di Euromonitor, TheFork – la piattaforma oggi leader nelle prenotazioni online dei ristoranti – vanta 60.000 indirizzi partner in 12 Paesi, 30 milioni di download dell’App, 20 milioni di recensioni e più di 20 milioni di visite mensili. Ma le numeriche più eclatanti riguardano i clienti, infatti, secondo la ricerca in 15 anni TheFork, nei Paese dove opera, ha portato nei ristoranti più di 420 milioni di clienti.
Numeri stratosferici certo, ma non è tutto oro quello che luccica!
Chi gestisce poi questi clienti? Chi e come usa tutti i dati che le prenotazioni digitali nel tempo accumulano?
Dalla recente convention di Pienissimo.pro è emerso che in Italia, nonostante l’evoluzione del digitale, solo 1 ristoratore su 50 ha implementato un sistema digitale di prenotazioni e solo 1 ogni 120 è proprietario dei contatti dei suoi clienti, mentre la maggior parte usufruisce dei servizi delle multinazionali di delivery e delle prenotazioni che, di fatto, detengono i dati degli utenti rendendo impossibili azioni di marketing autonome che prescindano dall’utilizzo di questi servizi.
Il messaggio emerso dall’evento di Pienissimo.pro è chiaro ed inequivocabile: solo con un sistema di archiviazione e segmentazione dati, il ristoratore può davvero conoscere a 360 gradi i suoi clienti e le loro abitudini, attivando così strategie di marketing vincenti per vedere il locale pieno ogni giorno della settimana.
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