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Editoriali

Da Natale a Carnevale

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La pandemia continua a far danni. Ora anche la variante inglese scombina i piani di una ripresa per il settore Horeca che, negli ultimi weekend, aveva dato segni di sè. Fra le prese di posizione molto rigide del Comitato Tecnico Scientifico, che teme come la peste le nuove varianti, gli show di virologi d’ogni risma ormai onnipresenti in TV e una politica ancora assente, si avanza senza certezze.
Uno segnale positivo (nel senso di buono) è colto dalle intenzioni programmate enunciate dal neo Presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale ha parlato di Turismo e Ospitalità quali fondamentali asset per la nostra economia e, ci ha tenuto a sottolineare, e del valore del capitale umano che vi opera.
«Un valore che non possiamo permetterci di perdere», ha detto.

Alla luce di queste dichiarazioni, il nuovo Governo “intenderebbe” davvero sostenere e rilanciare questo settore che vale (tutto compreso) il 14% del PIL. Abbiamo usato il condizionale perché, dagli enunci ai fatti concreti, per gli operatori dell’ospitalità e della ristorazione la strada è lastricata di beffe, anche atroci.

Come il tanto strombazzato Bonus Bellanova: soldi destinati ai ristoratori per acquistare prodotti della filiera italiana. L’annuncio risale a Natale dello scorso anno. Ebbene, anzi male, tutto fermo. Gli oltre 46mila ristoratori che ne hanno fatto richiesta non hanno ancora ricevuto nulla. Nel frattempo, la Bellanova non c’è più e da Natale siamo arrivati a Carnevale.

Altra turlupinatura è quella denunciata da Federalberghi che ha rilevato che i ristori ricevuti dagli hotelsll non equivalgono nemmeno al  2% del fatturato del 2019, a fronte di perdite nel 2020 che vanno in media intorno all’80%. Mentre, e questa è la beffa, le Amministrazioni Comunali hanno ricevuto dallo Stato importi pari al 61% dell’imposta di soggiorno riscossa nel 2019. Della serie: la crisi c’è, ma non per le Pubbliche Amministrazioni e codazzo vario.

Ora, al netto di questi e altri scorni… le intenzioni e le parole del presidente Draghi vanno accolte certamente con favore, ma un cambio di passo a sostegno del settore è urgentissimo con iniziative di ampio respiro che possano rilanciare il turismo e, di conseguenza, il mondo Horeca.
Il tempo di vuote promesse speriamo sia finito. D’accordo, non è molto potabile concludere un editoriale con il concetto di “Speranza”, non tanto per l’omonimo Ministro, quanto per il famoso detto “chi di Speranza vive, di Speranza muove”. Ma al momento quella è rimasta, la speranza, toccando ferro.

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