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RedazioneRiprendiamo le nostre pubblicazioni dopo la pausa estiva, dove non possiamo non parlare della stagione estiva 2024 che non è andata secondo gli auspici degli operatori.
Infatti, se l’estate 2023 è stata quella della definitiva ripresa del settore turistico – quella in cui tutti hanno voluto lasciarsi il Covid alle spalle, godendosi le ferie e le vacanze senza troppi pensieri – l’estate 2024 è quella della frenata con cali di presenza in tutte le città e le località balneari, solitamente frequentate e gettonate.
Parte della colpa va ai prezzi troppo alti di ristoranti, trasporti, strutture ricettive, spiagge: i rincari si fanno sentire. A risentirne è, soprattutto, il Sud e le mete balneari nello specifico. Il fenomeno, invece, interessa di meno le grandi città, ancora affollate e nel pieno dell’over tourism ad eccezione di una: Napoli, dove si calcola una perdita del 20%. I primi cali si sono visti già a luglio, poi ad agosto c’è stato il colpo di grazia.
Parlando di over tourism, ha fatto discutere la proposta del ministro Santanchè dove si pensa di aumentare la tassa di soggiorno, che non è considerata una tassa vera e propria, bensì una tassa di scopo. Decisamente contrari ANCI e FIAVET.
Ma l’over tourism non riempie i ristoranti. Lamentele anche a Roma dove si è registrato una sorta di paradosso: da un lato ha visto una crescita di presenze – infatti Federalberghi, nella provincia di Roma, ha registrato un +5% di arrivi, ma i ristoranti della Capitale, in particolare quelli del litorale, hanno avuto un calo di prenotazioni del 12%. A Ferragosto a Roma i ristoranti cittadini hanno registrato -14% di incassi rispetto al 15 agosto del 2023.
Secondo gli addetti ai lavori la colpa è stata del gran caldo oltre che dei prezzi in aumento.
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