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RedazioneBain & Company Italia ha realizzato un’indagine dalla quale si evince che – nonostante una forte propensione al risparmio necessaria, a causa dell’inflazione – crescono le aspettative degli italiani sulle proprie vacanze, con un aumento dal 56% al 78% di coloro che partiranno rispetto al 2022.
L’Italia rimane la meta preferita, mentre per chi andrà all’estero l’Europa guida la classifica con il 77% delle preferenze, seguita da Nord America (10%) e Asia (9%). La durata delle vacanze per la maggior parte degli italiani sarà di 1-2 settimane, il mare rimane la meta preferita per il 72% degli italiani, seguito dalle città d’arte (32%) e dalla montagna (27%).
Per quanto riguarda l’alloggio, circa la metà degli italiani opterà per soggiorni in hotel, seguiti da case in affitto o B&B (43%) e case di proprietà o di amici/parenti. Quanto alla spesa, il 37% degli italiani prevede di spendere di più rispetto all’anno scorso, mentre solo il 10% prevede di risparmiare per le vacanze. In media, gli italiani hanno messo a budget circa 1.180 euro, spesa in larga parte destinata all’alloggio. Oltre la metà degli italiani prenota autonomamente le vacanze online, con l’eccezione dei boomers che preferiscono prenotare in loco (30%) o andare ospiti da amici (14%).
Il settore ospitalità, però, deve fare i conti con il caro vita e l’inflazione. Una questione che è stata indagata da FIPE, la quale riporta gli aumenti dei prezzi al consumo in alcuni settori e, se bar e ristorazione in qualche modo registrano aumenti più contenuti, sono i voli aerei che, come dire, a livelli di aumenti hanno “spiccato il volo”!
Così, mentre l’inflazione generale si attesta al +16,2%, la variazione dei prezzi nei voli internazionali tocca il picco del +124,6%. Meno forte quella dei voli nazionali con “soltanto” il +41,2%. Sempre secondo FIPE gli aumenti dei prezzi al consumo in ristoranti e bar si attesta al +15%, al di sotto dell’inflazione generale.
Nonostante il caro prezzi i conti tornano a livello di presenze: secondo un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore il boom del turismo estivo è tornato ai livelli del 2019, un fattore che certamente da una spinta alla crescita del PIL, ma si può fare ancora meglio. Il turismo in Italia ha certamente qualche problema, tra cui il sovraffollamento di alcune città in certi momenti o la marcata stagionalità che non permette di sfruttare appieno il potenziale ricettivo di alcune aree. Occorrono strategie e progetti mirati per destagionalizzare, se ne parla da anni, anzi decenni, ma poco o nulla è cambiato.
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