Parliamo di Unione Europea, o meglio, delle commissioni che la compongono, che in più di una circostanza hanno prodotto provvedimenti – piuttosto discutibili – che riguardano il Food&Beverage.
Uno di questi riguarda il nuovo regolamento per la commercializzazione in Europa della polvere di grillo, un nuovo ingrediente che potrà essere utilizzato per la realizzazione di alcuni prodotti, tra cui pane, pizza e snack.
Ma abbiamo bisogno davvero di ridurre in polvere il grillo? Il buon grillo parlante di Pinocchio non sarebbe certamente d’accordo…
Come la maggioranza degli italiani: il 54%, da un sondaggio effettuato, si dichiara restio a portare in tavola insetti, anche se questi sono ritenuti il cibo del futuro. Sempre i bolsi burocrati europei hanno autorizzato l’Irlanda del Nord ad inserire sulle bottiglie l’avvertenza del rischio tumori associato all’alcool (praticamente come i pacchetti delle sigarette), quindi, anche le bevande d’importazione in Irlanda – fra queste il vino italiano – devono avere etichette con messaggi allarmanti che certamente inibiscono i consumi.
Nove Paesi dell’UE, Italia in testa, sollevano obiezioni soprattutto per motivi commerciali legati al mercato unico. Il provvedimento metterebbe in crisi l’approccio armonizzato all’etichettatura degli alcolici così come concordato dai Paesi membri. Secondo la Coldiretti, l’autorizzazione che Bruxelles ha concesso all’Irlanda «è un attacco diretto all’Italia che è il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato», di cui più della metà deriva dalle vendite all’estero.
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