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RedazioneCon le nuove misure anti-Covid chiudono tre ristoranti su quattro, è la cruda denuncia di Coldiretti che teme un drammatico impatto su economia ed occupazione. Nel frattempo, fra proteste illegali e istanze legali, restrizioni varie, a seconda dei colori delle Regioni che cambiano in continuazione, i gestori sono sempre più disorientati, i consumatori anche. A loro andrebbe chiarito, comunque, che i ristoranti che rispettano scrupolosamente tutte le norme anti-Covid non sono luoghi di contagio, anzi, sono molto più sicuri di un supermercato, che non subisce restrizioni di orario, ma dove nessuno controlla nessuno.
Anche per questo le proteste montano. MIO (Movimento Imprese Ospitalità) chiama a raccolta in una pubblica manifestazione tutta la filiera Horeca: «Portiamo a Roma la filiera unita per continuare a sopravvivere, siamo la grande bellezza italiana» – ha dichiarato il leader di MIO Paolo Bianchini. Oltre ai ristoratori, alla protesta prendono parte anche i distributori Horeca esclusi al momento da ogni forma di ristoro. L’appuntamento è fissato per lunedì 25 Gennaio in piazza della Repubblica a Roma.
La partenza ad handicap di questo 2021 è certificata dai dati quindicinali elaborati dal Mind for Horeca di Formind. Nei primi 15 giorni di gennaio, rispetto allo stesso periodo del 2020, nel loro insieme le categorie Beverage Horeca hanno subito un calo del -63,8% a volumi e del -68,2% a valori. Non proprio quanto si sperava in questo tanto atteso inizio di anno nuovo.
Nelle crisi generali c’è chi trae vantaggi, come Deliveristo la piattaforma e-commerce che connette i ristoratori con i fornitori. In pratica, il ristoratore acquista le materie prime direttamente dalle aziendeagricole partner, garantendo così ai propri clienti tracciabilità dei prodotti. Nata nel 2018, dedicata al canale Horeca, la piattaforma nell’ultimo semestre del 2020 ha raddoppiato il numero dei suoi collaboratori, oggi coinvolge più di 300 produttori con un catalogo di oltre 15mila prodotti.
La crisi si supera anche migliorando conoscenze e professionalità, come per il corso post diploma da “Tecnico superiore delle bevande”. L’iniziativa è della Fondazione Edmund Mach che lancia la terza edizione del “Corso di Alta Formazione Professionale per la Produzione, Trasformazione e Valorizzazione della filiera Agri-Food”. Gli studenti affronteranno un corso biennale volto a sviluppare le proprie competenze di produzione, analisi e promozione delle filiere produttive che riguardano i principali prodotti bevibili escluso il comparto enologico.
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