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RedazioneChiuso l’anno horribilis 2020, l’Horeca fa i conti. Sono catastrofici: la pandemia ha bruciato 578 mila posti di lavoro e fatto sparire almeno 40 miliardi di incassi. Le stime sono della Coldiretti, abbastanza in linea con quelli di altri istituti di ricerca. Dati shock che coinvolgono circa 330 mila attività tra bar, ristoranti e mense, oltre 4000 aziende di distribuzione, industrie, aziende agricole, una filiera che complessivamente, secondo Coldiretti, dà lavoro ad oltre 3 milioni e 600 mila persone.
Approvato nella legge di bilancio il Bonus Chef, un credito d’imposta che può arrivare fino al 40% delle spese sostenute fino a un massimo di 6.000 euro. Spese da sostenere, nel primo semestre dell’anno, per l’acquisto di beni strumentali durevoli e per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale. Il Bonus rappresenta certamente un’opportunità per tutti gli operatori che intendono rinnovare e innovare le proprie strumentazioni o che intendono accrescere le proprie competenze professionali, anche se ora la priorità è quella di far ripartire ristorazione e consumi.
Nonostante la congiuntura dettata dalla pandemia, c’è chi regge l’urto anzi… cresce. L’Asolo Prosecco chiude il 2020 a quota 18,7 milioni di bottiglie certificate, con un incremento del 10% rispetto al 2019. l’Asolo Prosecco è salito al 20° posto fra le denominazioni di origine italiane più vendute. Puntualizziamo che la crescita dell’Asolo Prosecco nel 2020 è avvenuta, soprattutto, grazie alle vendite nelle Grande Distribuzione.
C’è chi non si ferma come Alberto Bertone, Presidente a Amministratore Delegato di Acqua Sant’Anna, che ha annunciato l’investimento di 10 milioni di euro volti ad ampliare la gamma dei robot LGV e all’acquisto di una nuova linea di imbottigliamento, che andranno a potenziare l’efficienza e l’automazione allo stabilimento di Vinadio (CN). Ricerca continua, costante investimento in tecnologia, innovazione e sviluppo di nuovi prodotti. Grazie al nuovo investimento Sant’Anna disporrà di 16 linee di imbottigliamento, implementando ulteriormente la capacità produttiva giornaliera.
Sarà il segno dei tempi che cambiano o sarà perché non s’incassa un euro, o magari un dollaro, fatto sta che Patrick Hughes, proprietario di bar a New York city – nonché appassionato di crypto – ha messo in vendita due dei suoi famosi bar a Manhattan, in cambio di criptovalute. Un cartello davanti ai suoi locali indica che il prezzo richiesto per entrambe le proprietà è di 800 Ether o 25 Bitcoin (circa 900.000$). Ecco come un bar, molto reale si trasforma in qualcosa di virtuale. È il segno dei tempi.
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