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RedazioneStasera, al massimo domani, sarà emanato il nuovo DPCM. Per i locali Horeca il Governo è orientato a confermare la linea dura: niente deroghe ai provvedimenti in atto. Una decisione che contrasta persino contro le analisi del famoso CTS (Comitato Tecnico Scientifico) che già lo scorso 17 ottobre affermavano, nero su bianco, che i protocolli di sicurezza imposti ai ristoranti dopo il primi lockdown erano efficaci, quindi non c’era alcun bisogno di chiuderli. Altra incongruenza più volte denunciata da Horeca Channel Italia, perché consentire l’apertura a pranzo e non a cena? Cosa cambia per il virus?
Da uno studio condotto da Atradius Italia i ritardi di pagamento nel settore agroalimentare italiano interessano circa il 50% del valore totale delle vendite tra aziende (in sensibile aumento rispetto al 26% dello scorso anno). Nello spaccato la ricerca rileva che, nell’ottica di prevenire problemi di liquidità, il 46% delle imprese agroalimentari italiane ha ritardato i pagamenti ai propri fornitori di riflesso, una percentuale simile, ha riferito tempi di incasso più lunghi per quanto riguarda le fatture insolute (in media, quasi un mese in più).
Nell’anno del Covid l’e-commerce ha avuto una crescita senza precedenti, fra le categorie merceologiche più performanti anche il beverage. Secondo una ricerca di Statista, prima del Covid le vendite online di beverage valevano il 14,1% delle vendite totali nel mondo. Previsioni attendibili fanno salire la quota al 22% entro il 2023. Una rivoluzione che riguarda i produttori, ma ancor più i distributori nei loro storici ruoli di intermediari commerciali e operatori logistici.
La S.I.Con., neo proprietaria di Acqua Vera, rilevata dal Gruppo Sanpellegrino, ha messo a punto il suo team operativo che vede Marco Franzoso nel ruolo di Direttore Commerciale, che si avvarrà delle competenze di Luca Maggi per il canale GDO e di Alberto Ventriglia per l’Horeca. Fra i consiglieri da segnalare la presenza di Pierluigi Tosato e Claudio Riva. Fabrizio Quagliuolo, Amministratore Delegato di AQua Vera SpA, per l’occasione ha dichiarato «La nostra strategia di crescita si basa sull’integrazione verticale del processo produttivo e sull’ampliamento della gamma prodotti con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale».
Per fronteggiare la crisi e rilanciarsi, le filiere devono lavorare in sincro, come ad esempio la filiera del vino della Toscana che ha messo a punto una strategia comune per sollecitare i consumi in modo da avviare la ripresa, investendo molto sul connubio enogastronomia e turismo. L’iniziativa è promossa da A.VI.TO. (Associazione Vini Toscani DOP e IGP) che riunisce 22 Consorzi Vitivinicoli. L’obiettivo è quello di coinvolgere mille cantine e 5mila tra ristoranti e enoteche, oltre a tutto il sistema ricettivo tra alberghi, B&B e agriturismi.
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