Mobilità attiva e turismo sostenibile, temi fondamentali per una conversione ecologica dell’Italia, sono fra i punti all’ordine del giorno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dal Governo con l’obbiettivo di allinearsi alle direttive europee che impongono che circa il 30% delle risorse del Recovery Plan siano impiegate per il green new deal e per la sostenibilità ambientale. Il volto del turismo, anche se per ora solo su carta, sembra dunque prossimo, ad una svolta epocale. Per metterla in atto il piano italiano, articolato in 6 missioni principali, prevede la realizzazione di infrastrutture per una mobilità sostenibile, nel segno di una transizione ecologica.
Largo, quindi, ad investimenti in ciclovie e greenways, allo sviluppo dei cammini storici e del turismo lento, alla valorizzazione dei borghi antichi di fondamentale importanza per la rinascita delle aree interne. Spazio anche alla digitalizzazione, all’innovazione, alla cultura e allo sviluppo dei territori rurali.
Il turismo sostenibile ed esperienziale è strettamente collegato allo sviluppo di ciclovie turistiche. È prevista perciò la stesura di un Piano Nazionale Ciclovie che regolamenti la manutenzione delle attuali reti ciclabili e la creazione di percorsi e infrastrutture ciclopedonali urbane ed extraurbane.
Oltre che la promozione di forme di turismo lento e sostenibile, attraverso anche un vero e proprio Piano dei Cammini. Gran parte degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono, poi, legati all’alta velocità e al trasporto marittimo e aereo.
