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RedazioneOggi parliamo di cibi BIO e della prima la prima Giornata Europea dedicata al biologico che si celebra domani. Obiettivo: favorire una maggiore sensibilizzazione in materia di produzione biologica. Un’occasione per valutare anche l’andamento della produzione e l’evoluzione della domanda dei consumatori.
Un settore dove l’Italia è leader, con una produzione che supera la media europea e molto vicina agli obiettivi inserite nella strategia Farm to Fork 2030. In questi ultimi anni l’Italia ha visto un enorme aumento del consumo di prodotti biologici anche nella ristorazione: nel 2021 si è registrata una crescita del 53%.
Il mercato Horeca si è dimostrato essere un traino straordinario e la giornata europea dedicata al biologico punta proprio a fornire informazioni, far crescere la fiducia dei consumatori, promuovere il consumo di prodotti biologici, stimolare un maggiore utilizzo dei prodotti BIO nelle mense pubbliche e aumentare la distribuzione.
Altro obiettivo, non trascurabile che si pone la giornata, è quella di prevenire le frodi e migliorare la tracciabilità dei prodotti biologici. Dal punto di vista dei consumatori, relativamente al mondo BIO, quasi 6 italiani su 10 vorrebbero avere informazioni più dettagliate sulle caratteristiche, sul metodo di produzione e sui valori nutrizionali degli alimenti biologici, inoltre, il 58% vuole saperne di più sui benefici che il prodotto può apportare alla salute e sulla distintività del biologico rispetto al convenzionale. Più di 6 consumatori su 10, ancora, vogliono avere una maggiore consapevolezza sul contributo alla sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) legato al metodo biologico.
BIO come rispetto dell’ambiente certamente sì, ma anche lo spreco del cibo ha parecchie responsabilità sull’impatto ambientale. Su questo tema c’è più consapevolezza da parte degli italiani, lo attesta una ricerca – commissionata da Babaco Market a BVA-Doxa – che offre una visione esclusiva sulle attitudini dei consumatori verso lo spreco di cibo: il 96% dichiara di avere una chiara percezione dello spreco alimentare, ma solo il 43% ne conosce l’entità. Inoltre, quasi un quarto dei rispondenti ammette di sprecare cibo per la scarsa attenzione.
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