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Coprifuoco energetico: chiusure anticipate per risparmiare gas

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La crisi del gas, con le bollette alle stelle, preoccupa non poco il settore della ristorazione anche perché, oltre a pagare bollette salatissime, bisogna tener conto di nuove stringenti regole che, in un modo o nell’altro, andranno a condizionare i consumi fuoricasa. Infatti, con il nuovo piano nazionale di contenimento dei consumi di gas, per l’inverno ci sono delle poco piacevoli novità anche per ristoranti, bar e hotel.

Strutture ricettive e locali pubblici dovranno adempiere alle restrizioni per il risparmio energetico, nello specifico, le indicazioni principali per le imprese Horeca saranno le seguenti:

  • la temperatura interna dei locali dovrà raggiungere al massimo i 19° (e non più 20°);
  • l’orario di accensione dell’impianto di riscaldamento diminuirà di un’ora al giorno;
  • il periodo di riscaldamento verrà ridotto di 15 giorni.

E fin qui ci può anche stare, la preoccupazione maggiore per gli operatori Horeca sono invece le paventate chiusure anticipate, una sorta di coprifuoco serale se le misure di contenimento energetico dovessero diventare draconiane. Una soluzione della quale non se ne parla, figuriamoci poi in campagna elettorale, ma che è già scritta nei piani di emergenza qualora si dovessero assolutamente contenere i consumi.

I ristoratori corrono ai ripari. Sono diventati virali i consigli per risparmiare il gas, come spegnerlo dopo aver fatto bollire l’acqua, buttare la pasta e coprire la pentola. Altri si affrettano a cambiare cucina andando sull’elettrico ad induzione e c’è chi propone la cucina ancestrale, ovvero, niente gas per cucinare ma solo fiamme, lo propone un giovane chef Fabrizio Bartoli di Podere Arduino.

Ora, al netto di tutto le trovate bizzarre che gli italiani sono capaci di trovare, un fatto è certo: il trend di ripresa dei consumi è a rischio, la crisi energetica e l’inflazione colpiscono tutti. Il recentissimo rapporto Coop stabilisce che 16,9 milioni di italiani cercheranno in autunno di tagliare le spese in bar e ristoranti per far fronte al caro vita.

Sempre dal rapporto Coop leggiamo quali sono le occasioni di consumo fuoricasa a cui gli italiani rinuncerebbero per risparmiare: il 37% farebbe a meno della prima colazione, nell’ordine poi – con percentuali più basse – abbiamo: bere qualcosa dopo cena, fare uno spuntino al cinema o al teatro, fare uno spuntino fuoricasa durante lo shopping.

Consumi fuoricasa al ribasso, quindi, una previsione che viene supportata anche dalla Business Community Food&Beverage la maggioranza della quale (il 55%) prevede nei prossimi 12/18 mesi una contrazione in termini reali dei consumi in bar e ristoranti.

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