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4 anni fail
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RedazioneL’Horeca si reinventa in tempo di Covid. Fra gli esempi più virtuosi segnaliamo la case history di Cattel, realtà di primo piano nella distribuzione di prodotti enogastronomici che lancia “Lo Chef Risponde”, con Mauro Cadamuro. Altra storia esemplare è la Digital Academy di Longino&Cardenal. Prestigiosi chef italiani e internazionali e grandi produttori sono chiamati a condividere tecniche, conoscenze e suggerimenti con il pubblico, attraverso una serie di temi legati a prodotti di eccellenza. Ieri, avviato con successo, il secondo ciclo di trasmissioni.
Ma va anche detto che in Italia il volto dell’alta cucina è sempre più donna. Sono sempre più numerose, infatti, le chef stellate. Un trend che si sta imponendo sempre più in una settore come l’alta ristorazione, considerato fra i più competitivi, ma anche fra i più maschilisti. Largo, dunque, a imprenditrici di successo, donne che ribaltano stereotipi, che hanno grinta da vendere, che sono un vulcano di idee e creatività.
Il futuro dell’Horeca è sempre più nel segno della sostenibilità, una missione che accomuna tutte le aziende di produzione Food&Beverage, alcune delle quali sperimentano nuovi contenitori a impatto ambientale quasi zero, come Coca-Cola che sta già testando bottiglie a base di cellulosa, o Carlsberg che ha introdotto sul mercato britannico una nuova bottiglia che permetterà di ridurre l’impatto ambientale del 90%.
Restando nel settore birra va segnalato come questa categoria, nei cinque anni prima del Covid, abbia goduto di indubbia vitalità. Dal 2015 al 2020 il settore è cresciuto dell’84% e le imprese, per lo più artigianali, sono passate da 649 nel 2015 a 1195 nel 2020. Ora è crisi profonda e, per sostenere il comparto, Unionbirrai chiede una legge finalizzata alla promozione e alla valorizzazione delle filiere agroalimentari brassicole regionali. Obiettivo, favorire i piccoli produttori, ma anche il turismo di prossimità.
La crisi da Covid non ha scalfito il dinamismo di Flower Burger, specialista in hamburger vegetali con una rete di 13 locali: da Milano a Roma, da Firenze a Palermo, ma anche Marsiglia e Londra. Ora il marchio, creato da Matteo Toto, guarda alle piazze di Amsterdam e ancora Milano, dove la catena è nata. Nei piani di sviluppo poi altre grandi città europee, anche grazie all’apporto di Buono Ventures, specialista in investimenti nel fuori casa. Si stima che, nel mondo, la cucina vegana, che cresce in media del 12% ogni anno, salirà dagli attuali 200 miliardi dollari a 300 entro il 2025.
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