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RedazioneLa discussione sulle riaperture dell’horeca si sposta sui ristoranti al chiuso, prevista per il 1° giunto. Ma non si può attendere tanto. Visto, peraltro, che in alta montagna mangiare all’aperto non è possibile, la provincia autonoma di Bolzano annuncia una App che, tracciando vaccini e tamponi, permette di mangiare anche all’interno dei locali. Ma il governo vuole bloccarla. Insistono sullo stesso tema tutte le associazioni di categoria considerando che fuori sì, dentro no, almeno il 50% dei locali in Italia non potrà far sedere i clienti ai tavoli, al coperto.
Unione Italiana Vini chiede al Governo di attivare con il “Fondo filiere in crisi” anche misure di sostegno per far fronte alla sofferenza dei mancati pagamenti e altri strumenti a sostegno della ristorazione. I lockdown hanno fortemente penalizzato la ristorazione e con essa il mondo del vino, che solo in Italia registra nell’ultimo anno crediti non corrisposti dall’horeca per 500 milioni di euro. Ora, con le riaperture a singhiozzo la normalità è ancora lontana e le tensioni finanziarie sempre più forti.
Bevande in plastica o in vetro? Dopo gli assalti alla plastica al grido di plastic free la pandemia ha ribaltato alcune luoghi comuni. Un esempio viene dal consiglio comunale del Comune di Colle di Val d’Elsa (Siena) che ha emanato un’ordinanza che vieta la somministrare di bevande in contenitori di vetro dopo mezzanotte e fino alle sei del mattino, quindi, niente più asporto con il vetro per “garantire la sicurezza, l’incolumità pubblica e l’igiene del suolo”, recita l’ordinanza. Multe fino a 150 euro anche per una sola bottiglia di vetro asportata.
Secondo le ultime stime a livello mondo l’industria del benessere vale l’iperbolica cifra di 4.5 trilioni di dollari, dove un trilione sta per mille di miliardi. Ebbene, parte importate e crescente di questo settore è rappresentata dalla categoria dei low and no: bevande a basso o nullo contenuto alcolico che, secondo la IWSR Drinks Market Analysis, quintuplicherà il proprio valore entro il 2024.
Sostenibilità, industria 4.0 e molto altro ancora all’intero del libro Coffee Experts. La pubblicazione, frutto di un evento storico come il Trieste Coffe Expert contiene argomenti mai trattati prima che abbracciano il settore caffè a tutto tondo, dalle coltivazioni alla tazzina fumante. Nel libro si parla di sostenibilità e scelte etiche, con storie e testimonianze di uomini e donne che hanno scritto una parte della grande storia del caffe che il libro racconta soprattutto in chiave di sostenibilità futura. Fautori del progetto, Marco e Andrea Bazzara.
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Cura dell’acqua, tutela della biodiversità, logistica sostenibile, ottimizzazione del packaging e dei processi produttivi
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