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RedazioneRistorazione italiana: a che punto siamo? Se n’è parlato nel Convegno Annuale in Edizione Digital dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani fra esperti, istituzioni e aziende. Ospite politico la Ministra Teresa Bellanova che ha ribadito l’importanza del settore per lo sviluppo del Paese. Molto c’è ancora da fare, ha sottolineato la Ministra, comprendo le difficoltà di una categoria oggi in ginocchio. Fondamentale per la ripresa, il dialogo tra le associazioni del comparto e tra i vari ministeri. Dialogo e cooperazione è quello che tutti si augurano.
A proposito di Cooperazione Fipe denuncia che al netto di contributi estemporanei, fra ristori e bonus vari, il settore Horeca non rientra in un progetto strutturale da parte delle istituzioni. Noi aggiungiamo che questa grave mancanza va colmata appunto con la cooperazione fra tutti gli attori della filiera: gestori di locali, distributori Horeca e produttori. Non è più tempo di procedere in ordine sparso, ognuno a coltivare il proprio orticello con il risultato di essere quasi sconosciuti a livello istituzionale. Dialogo, cooperazione e progetti condivisi nell’interesse supremo della rinascita del settore Horeca, altrimenti la catastrofe da Covid-19 non avrà insegnato nulla.
Bar Wars, la ‘legione’ di imprenditori ed esperti del mondo bar, formatasi a tutela di questo mercato durante il primo lockdown, torna in campo più agguerrita che mai e con oltre 1000 operatori affiliati ricorre al TAR per contestare le misure del Governo considerate catastrofiche per il settore, oltre che immotivate e inutili ai fini pretestuosi di chi le impone. Secondo Bar wars non ci sono dati che dimostrano che i locali sono responsabili dell’incremento dei contagi.
Fra proteste e auspicabile cooperazione fra gli addetti ai lavori, è ormai assodato che la pandemia ha accelerato la transizione verso il digitale e non solo in Italia, Una conferma giunge dal rapporto del primo semestre 2020 sugli investimenti del foodtech pubblicato da AgFunder dove negli Sati Uniti spiccano i 960 milioni di dollari investiti inrestaurant marketplaces e i 910 milioni in tecnologie per l’Horeca e il Retail. Solitamente gli investitori americani hanno più fiuto di baristi e ristoratori, se ai tempi del Covid mettono la posta sullo sviluppo digitale dell’Horeca, avranno le loro più che buone ragioni.
Restando sul digitale segnaliamo una nuova e originale idea di catering digitale. A lanciarla è DD Eventi e Comunicazione in collaborazione con Piaceri d’Italia Catering, due realtà lombarde che hanno già sperimentato il catering digitale con successo, durante il lockdown per alcuni importanti clienti. Un’esperienza unica perché da casa o dall’ufficio mentre si “mangiano” i cibi selezionati, dal web si vedono e si ascoltano le storie che quei cibi contengono, un catering digitale ma che coinvolge nel reale.
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