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RedazioneStop all’invasione di tavolini, sedie, pedane e ombrelloni installati da bar e ristoranti sul suolo pubblico di tutte le città italiane. A chiederlo è il Codacons che ha presentato una diffida a Governo, Prefetture e Comuni affinché siano ritirate con effetto immediato le concessioni rilasciate ai locali in relazione all’occupazione di spazi pubblici, permessi ottenuti grazie ad un apposito decreto governativo. Della serie: ci mancavano solo loro per contribuire alla ripartenza.
Secondo un recente ed ampio studio realizzato da Deloitte sul turismo, una delle priorità dei vacanzieri italiani e stranieri, rimane il fattore sicurezza. La preoccupazione per la propria salute è un tema rilevante per il 47% degli italiani e il 57% degli stranieri e le cifre aumentano pensando alla salute dei propri familiari: 61% per l’Italia e 64% per gli stranieri. Di riflesso, sono ancora numerosi i turisti che non si sentono sicuri ad alloggiare in albergo o prendere un volo, tra gli italiani solo il 43% si dichiara sicuro a soggiornare in hotel, mentre il 32% a volare.
Non per nulla, prende sempre più quota il cosiddetto turismo slow, un’esperienza che mette in sinergia le fonti di benessere fisico, mentale, relazionale, emozionale e ambientale. Una vacanza lenta declinata tra rebirthing, bagni sonori, bagni forestali, tour con e-bike, piscine termali, cene nel bosco, tutte nuove modalità che si sommano al più classico enogastroturismo già affermato in Italia. Ne parla diffusamente Paola Rizzitelli, nel suo libro “Il marketing del Benessere”.
Sono nati “Gli Storici”, il primo sindacato di categoria che punta a rappresentare i Pubblici esercizi, bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie, che, oltre ad essere in attività da più di 70 anni, hanno scritto un pezzo della storia italiana. Locali particolari, unici, la cui tutela e valorizzazione è il primo e più importante obiettivo del nuovo sindacato, che si pone come interlocutore privilegiato con le istituzioni e la politica.
“Buone Soste” è un tour scandito da ristoranti, dove in tavola arriva solo il pescato locale nel rispetto del ciclo naturale, tracciabile, ne fanno parte dieci ristoratori che hanno deciso di proporre una ristorazione basata su scelte etiche. Nei loro menù non si troveranno mai specie protette, sotto taglia o catturate illegalmente. Un circuito virtuoso che ha preso forma in Sardegna nella zona costiera dell’oristanese – da Arbus a Cuglieri – dove i ristoratori sono chiamati non solo a proporre piatti gustosi, ma a saper raccontare il territorio e la materia prima utilizzata nei menu.
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