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RedazioneDai dati emersi dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori si legge che, dopo un 2023 in cui i rincari non hanno fermato la loro corsa, il 2024 non sarà da meno. L’Osservatorio ha calcolato che nel nuovo anno si prospetta un aggravio di € 1.011,26 annui sui conti di ciascuna famiglia, nello specifico a riguardo del Food&Beverage.
Secondo l’Osservatorio le famiglie italiane nel 2024 dovranno sborsare circa € 355 in più per l’alimentazione (+4,78%), mentre per la ristorazione l’esborso in più sarebbe di circa € 50 (+3,04%) sul 2023.
Relativamente alla ristorazione riteniamo siano aumenti del tutto normali, mentre riguardo ai consumi domestici, consultando il rapporto Coop Winter Edition, emerge che il cibo resta centrale nelle scelte di consumo, ma anche a tavola nel 2024 la tenuta della spesa si sposa con la sobrietà. Infatti, quasi un terzo degli italiani (31%) dichiara che dedicherà più tempo alla preparazione domestica del cibo (il modo più semplice per coniugare qualità e risparmio) e in ogni caso i principali driver di acquisto sono il rapporto qualità prezzo al primo posto (almeno per il 66% degli italiani), la convenienza e il risparmio (50%) e la salute e il benessere (41%).
Altra ricerca che vale la pena esaminare e studiare è quella condotta da IPSOS per l’Osservatorio Cirfood District dal titolo “Gen Z: il rapporto con il cibo e la ristorazione. Numeri e tendenze”, nella quale si scopre che la Generazione Z risulta particolarmente attenta a ciò che mangia: il 73% degli intervistati prova soddisfazione per il proprio peso e il 67% per la forma del proprio corpo, grazie all’attività sportiva svolta e al rapporto con la nutrizione, basata su alimenti semplici (36%), prodotti made in Italy (38%) e sostenibili (27%). Per questa fascia di popolazione l’alimentazione è una leva per migliorare la propria salute (22%) e per ricaricare le energie.
Inoltre, la ricerca IPSOS delinea, al contempo, le cosiddette “community of sentiment”, ossia i differenti cluster entro cui rientrano i giovani in base al loro reale rapporto con il cibo.
Lo studio definisce quattro aree:
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