Le produzioni vinicole italiane sono sempre al TOP. Per Wine Spectator – la bibbia del vino mondiale – il Brunello di Montalcino della cantina Argiano (annata 2018) è il miglior vino del mondo 2023. Presenti nella speciale classifica anche altre eccellenze italiane: al 5° posto il Taurasi “Radici” di Mastroberardino e al 7° posto il Chianti Classico Marchese Antinori di Antinori.
Ma il vino italiano non è solo quello che scala le classifiche mondiali, l’offerta vinicola ampia e variegata copre pienamente il mercato e i diversi posizionamenti. Insomma, vino di qualità e buono per tutte le tasche, è quanto propone la Guida “Vini per Tutte le Tasche” by Doctor Wine, curata da Daniele Cernilli, che sarà presentata in due speciali manifestazioni nei prossimi giorni.
Vino, un bere responsabile che predilige la qualità. È la fotografia che emerge da un’indagine dell’Osservatorio sul Mondo Agricolo Enpaia-Censis, un settore che punta alla sostenibilità e vede le consumatrici donne apprezzare sempre di più la bevanda di Bacco.
Ma è un’annata, questa del 2023, che segnala una produzione ai minimi storici a causa di eventi atmosferici estremi e la diffusione della peronospora, e le giacenze restano altissime. I dati diffusi dal Ministero dell’Agricoltura parlano del +9,1% di vino in giacenza rispetto allo scorso anno. Difficile capire le ragioni per le quali così tanto vino sia rimasto in cantina. Una delle motivazioni potrebbe risiedere nella campagna “denigratoria” da parte dell’Europa che, da qualche mese, ha dato il via libera all’applicazione delle etichette – definite allarmistiche – sulle bottiglie di vino.
Altra motivazione è il caro vino il cui prezzo al consumo è salito notevolmente e, in tempi di incertezza economica, con l’incognita inflazione, a gravare sulle famiglie italiane sono queste circostanze a portano i consumatori a dover rinunciare a tutti quei prodotti non proprio di prima necessità, come può essere il vino.
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