È stato pubblicato l’annuale Report sulla distribuzione Horeca redatto da Food Service che focalizza un comparto – quello della distribuzione specializzata – fondamentale per il buon funzionamento della filiera del fuoricasa. Il report di Food Service – attraverso interviste a esperti, imprenditori, manager, approfondimenti sui temi di attualità – delinea lo scenario presente e futuro del settore.
Ma qual è lo stato di salute che emerge dal report riferito alle aziende che si occupano di intermediazione Food&Beverage?
Ci risponde Sara Silvestri, Senior Consultant TradeLab:
R.: «Innanzitutto il sell-in Food&Beverage Horeca è in crescita, questo è il primo dato: l’ultima stima disponibile è di 30 miliardi di € di sell in Horeca nel 2023. All’interno di questa crescita, un primo elemento che caratterizza il panorama distributivo nel mercato del fuoricasa italiano è sicuramente la posizione di leader dei grossisti con una quota del 57% a valore e una penetrazione del 93%, seguiti dai Cash&Carry. Il panorama dell’intermediazione Food&Beverage è, infatti, connotato da una forte multicanalità dato che i punti di consumo – bar e ristoranti – si servono in media da 2,6 canali diversi contemporaneamente e poi a questa multicanalità si affianca un tema di intercanalità dalle modalità d’ordine offline e online. Un secondo elemento che caratterizza il panorama dei distributori è la polverizzazione del settore, dei grossisti Food&Beverage, che ancora oggi conta circa 3.400 operatori sul territorio, con circa 2/3 dei quali hanno un fatturato sotto i 3 mln. È però in atto un progressivo processo di concentrazione del settore e questo è un fenomeno che osservavamo anche già prima della pandemia. Un terzo elemento è la forte specializzazione per il fuoricasa: 7 distributori su 10 sono specializzati in “Away From Home”. Infine, un quarto elemento è il ruolo sempre più importante dei consorzi: da un lato i consorzi compensano il fenomeno di frammentazione di cui parlavo, dall’altro lato fanno da collettori per le relazioni all’interno della nostra lunga filiera del fuoricasa».
Quali strategie di crescita possiamo suggerire agli operatori della distribuzione?
R.: «A questo proposito, TradeLab ha condotto un’indagine rivolta proprio ai grossisti attraverso la quale abbiamo osservato quattro linee guida strategiche di crescita attuate dalle imprese della distribuzione Horeca: l’aumento della penetrazione dell’attuale bacino operativo con l’acquisizione di nuovi clienti sul territorio; l’aumento della quota dei clienti esistenti attraverso politiche commerciali, partnership mirate; l’ampliamento del bacino operativo ad altri territori e l’acquisizione di altri grossisti. Fondamentale nelle strategie di crescita dei distributori Food&Beverage nel mercato “Away From Home” è il rapporto con le aziende di produzione e le risposte che abbiamo raccolto a questo proposito, su quali siano i supporti da parte dell’industria che potrebbero essere utili al miglioramento dell’attività dell’intermediazione, sono piuttosto diversificate: innanzitutto, sono stati citati investimenti dedicati a iniziative di vendita ad hoc, pensati per specifici canali o target “away from home”, la condivisione di piani di sviluppo puntuali, la condivisione di dati e il supporto per la formazione degli agenti. In seconda battuta sono stati citati supporti per la formazione dei gestori di bar e ristoranti assieme a maggiore materiale di merchandising da dare ai clienti e un affiancamento della forza vendita dei punti di consumo. Infine, un supporto per crescere anche nella digitalizzazione della propria attività attraverso la creazione o gestione di un sito o app per l’ordine online dei clienti o la creazione e gestione di una pagina social».
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