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Mondo Vino: i dati Formind e il futuro dei consumi

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Il mondo del vino – secondo i dati presentati da Formind a Rimini in occasione dell’IHM 2025 – è un settore che, relativamente ai consumi fuori casa, ultimamente non brilla in modo particolare. Secondo la ricerca di Formind, dunque, i motivi strutturali del cambiamento in corso sarebbero causati al fattore prezzo per il 55%: una bottiglia al ristorante ha subito ingenti aumenti. L’altro fattore è legato, invece, a questioni salutistiche per il 36% dei consumatori, mentre solo il 9% addebita il cambiamento in atto a una tendenza, ovvero una scelta verso altre categorie di beverage.

Molto interessante – sempre dalla ricerca – rilevare l’impatto delle nuove sanzioni del codice della strada a fronte del quale nell’ultimo mese il 54% del panel intervistato ha dichiarato di essersi approcciato ai consumi di vino con una cauta riduzione, il 35% invece ha dichiarato di non aver praticato nessuno riduzione dei consumi e solo l’11% ha parlato di una notevole riduzione.

Interessante anche vedere gli effetti delle scelte dei consumatori fra coloro che si concedono un bicchiere in più: il 22% sceglie di non guidare dopo essere uscito dal locale, mentre il 25% sceglie mezzi di trasporto alternativi. Gli altri cercano di ridurre in qualche modo i consumi pur di non superare la soglia alcolemica consentita, sono il 48%. L’altro 5% preferisce non bere per nulla.

Il vino, nonostante tutto, resta sempre un ottimo investimento. A tal proposito Vindome, la principale piattaforma per gli investimenti nel vino, annuncia la partnership con MOST, innovativo provider di logistica per il settore enologico. Obiettivo: modernizzare la catena di approvvigionamento dei vini pregiati e superare le barriere tradizionali, creando una filiera più snella, trasparente ed economica.

Una partnership innovativa che costituisce un’opportunità senza precedenti per produttori, investitori, ristoranti e consumatori. Sul punto Ingrid Brodin, CEO di Vindome che ha dichiarato: «Il mercato dei vini pregiati è a un bivio. I consumatori richiedono un servizio migliore, maggiore trasparenza, una selezione più ampia e una qualità superiore dei vini. La nostra collaborazione con MOST rappresenta un passo verso il futuro, in cui l’innovazione genera valore per tutti gli attori della catena di approvvigionamento».

E se si parla di vino, non si può non parlare di Vinitaly giunta alla 57ª edizione, dal 6 al 9 aprile a Verona, come sempre. La novità: i vini no-low alcohol debuttano in fiera. Del resto, è sempre maggiore l’interesse del mercato per i vini a bassa gradazione o senz’alcol e gli stessi produttori chiedono da tempo di aprire le porte a questa possibilità visto che il Governo ha da poco pubblicato un decreto che ne consente la produzione. In questo modo, per i produttori italiani, c’è la possibilità di conquistare fette di mercato che per vari motivi – da quelli di salute, di lavoro, ma anche religiosi – non possono assumere alcol.

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