L’anno nero del turismo. È così che è stato definito dagli addetti ai lavori il 2020, l’anno che ci ha regalato la pandemia Covid-19. I dati parlano chiaro: 57 milioni di turisti e oltre 70 miliardi persi e l’apporto del turismo sul Pil quasi dimezzato. Si parla di una possibile ripresa non prima del 2024.
È il quadro tracciato da Fiavet Confcommercio, secondo cui l’Horeca paga più di tutti le conseguenze della pandemia e nel settore turismo le agenzie di viaggio sono a fatturato zero.
Per le vacanze di Natale, a seguito del Dpcm che blocca gli spostamenti tra Regioni fino a gennaio, si registrerà una ulteriore perdita di 10,3 milioni di turisti; con la chiusura degli impianti di sci il turismo montano sconterà una perdita di 1,2 miliardi. Cancellate anche le crociere che solo quest’anno registrano una perdita di 925 milioni di euro di sole mancate spese dei crocieristi, tra le quali hanno un ruolo determinante le escursioni, importantissime per le agenzie di viaggi e gli operatori turistici dediti ai servizi a terra. Il traffico aereo e’ crollato dell’84,2% fino a settembre e le prenotazioni aeree vedono un calo della domanda del 75% per il 2021. «Il futuro che ci dava spiragli la scorsa primavera – sostiene Fiavet – in questo fine anno, seppur in vista della diffusione del vaccino, lascia il mercato in un clima di grande incertezza sanitaria ed economica».
Ad oggi, le agenzie di viaggio e i tour operator non sono in nessuno dei 4 decreti ristori se non per alcune facilitazioni fiscali in quanto imprese. È il motivo per cui Fiavet-Confcommercio insiste affinché, dopo l’erogazione della prima tranche relativa al bando uscito ad agosto, si abbiano subito nuove possibilità, nel 2021, per tutti gli esclusi dal bando chiuso il 9 ottobre, e per i mesi da agosto a dicembre, in cui tutti gli addetti sono stati fermi, indipendentemente dalle Regioni di residenza.