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4 anni fail
Draghi ha presentato il Recovery Plan – o detto altrimenti il PNRR (Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza) – nel senso che, per talune categorie e settori dell’economia italiana, è previsto il Rilancio e per altre solo la Resilienza. Come il lettore ben sa, stiamo parlando di un pacco di miliardi di euro mai visti e che, probabilmente, anzi, sicuramente, molti italiani mai vedranno.
Il PNRR è stato approvato in Parlamento senza molte discussioni e poi, sempre il Draghi con il piglio risoluto che gli appartiene, ha anche telefonato a Ursula von der Leyen e gli ha praticamente detto: «Questo è il piano, fai la brava, garantisco io». E la Ursula, ancora giustamente scossa per la storia del divano turco, non ha avuto nulla da eccepire. Tutto bene, allora? Siamo a cavallo, abbiamo euri à gogo? Manco per niente e non per tutti!
Tornando alla storia della resilienza e del rilancio è evidente che il PNRR farà figli e figliastri: tra i figliastri ci saranno sicuramente gli operatori dell’Horeca.
In sede di presentazione del piano da parte di Draghi in Parlamento, qualcuno ha contato le parole e di conseguenza anche l’importanza che avranno nell’attuazione del piano. La parola “turismo” è stata pronunciata solo due volte e sempre affiancata alla parola “cultura”. La parola “Horeca”, invece, neanche una volta. È probabile che venga considerata una parolaccia che il bon ton del Parlamento non ammette. E parlare di bon ton nel Parlamento italiano… è davvero dura.
Se tanto ci da tanto, è evidente che non vi è la minima intenzione a livello politico di sostenere il comparto Horeca e, di conseguenza, tutta la filiera che lo alimenta: dalla distribuzione alla produzione agroalimentare, che nel canale Horeca ha uno sbocco vitale. Pertanto, per gli operatori Horeca solo resilienza, una virtù che è stata ampiamente dimostrata in questi lunghi mesi di pandemia dove il giro di affari è tracollato rovinosamente con 45 miliardi persi in 14 mesi, 25.000 imprese chiuse per sempre e quasi 250.000 posti di lavoro persi. Anche il tanto strombazzato piano di riaperture presenta una marea di incongruenze: niente consumi al banco, niente consumi all’interno, solo in zona gialla e all’aperto per chi dispone di spazi, i fortunati sono meno della metà dei locali italiani. Il coprifuoco confermato fino a luglio. La resilienza è ormai ai minimi termini e le parolacce (ma quelle vere) volteggiano nell’area.
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