Nel mondo Horeca – dove succede sempre qualcosa che vale la pena di raccontare – non sempre le notizie sono belle, come ad esempio quelle che riguardano gli aumenti dei prezzi al consumo, deriva praticamente inevitabile vista l’inflazione in corso che a settembre è stimata intorno al 9%.
Una conferma che giunge anche dall’Osservatorio IPSOS il quale certifica che i prodotti alimentari sono fra le categorie in cui si registrano i maggiori rincari. La loro indagine parla di ben l’81% degli intervistati che denuncia un netto aumento dei prodotti Food&Beverage. Infatti, fra le categorie che registrano aumenti a doppia cifra, secondo l’IPSOS, oltre ai prodotti per igiene e bellezza, vi sono l’abbigliamento, calzature e accessori, oltre all’aumento massimo riscontrato nelle bevande analcoliche del 39%.
E se i consumatori dovranno affrontare questi venti di recessione, anche i punti di consumo Horeca dovranno attrezzarsi per un autunno molto caldo. Sangalli, presidente di Confcommercio, parla di 120mila imprese del terziario a rischio, un numerone all’interno del quale ci sono anche molti locali Horeca. A fronte di queste criticità, Sangalli chiede: «maggiori ristori per i pubblici esercizi, a fronte degli aumenti dei costi energetici, e maggiori interventi per fronteggiare gli effetti del caro-carburanti nel settore dei trasporti».
Il messaggio al nascente neo Governo è molto molto chiaro: c’è molto da lavorare anche per risollevare le sorti del nostro PIL, si prevede un’ulteriore stima al ribasso che, se tutto va bene, a fine anno si dovrebbe attestare con una crescita del 3%, molto meno dell’entusiasmante 5% che era stato stimato ad inizio anno. Certo, poi sono accadute cose terribili, come lo scoppio della guerra nel cuore dell’Europa, i rincari assurdi delle materie prime e dei costi energetici, ma per un verso o per l’altro la nostra economia fa sempre fatica a ripartire.
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