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RedazioneMercato Beverage Horeca e andamenti di mercato registrati nei mesi di aprile. Non è stato un mese brillante, diciamolo subito, bene la prima quindicina, ma quasi un disastro la seconda. Il Mind for Horeca di Formind – aprile 2023 su aprile 2022 – per il beverage Horeca annota solo un +1% a volumi e un +16% a valori, dato che sconta la cavalcata degli aumenti dei prezzi al consumo.
A tal proposito, ascoltiamo il commento di Antonio Faralla, Ceo e founder di Formind, che ci aiuta a comprendere meglio questo risultato:
«Il mese di aprile si conferma un mese a due velocità: i primi dieci giorni molto positivi, con una Pasqua che ha viaggiato mediamente nei giorni canonici +20% rispetto alla Pasqua dell’anno precedente, va considerato che nel 2022 la Pasqua cadeva nella seconda quindicina; purtroppo, la seconda del mese ha fatto registrare un -7% nel suo storico. Certamente per il clima non favorevole, ma anche un’attenzione del consumatore che in qualche modo resta attento alle spese, hanno influenzato l’andamento generale. Resta confermato il buon andamento del canale serale e del canale pizzeria, bene anche il movimento turistico sia straniero che nazionale concentrato, ovviamente, nelle città d’arte, zone di montagna; mentre il mare ha sofferto a causa del clima, infatti, il circuito tiene ma resta una focalizzazione importante verso la crescita dei prezzi a consumo che rimane, comunque, una costante e che si fa sentire all’interno dell’atteggiamento di rimodulazione posti in atto dal consumo nei diversi mesi. Al momento direi, nel complesso, tutto come previsto, fatto salvo un po’ di soldi in più».
Si guarda ora all’imminente stagione estiva, un trimestre decisivo per il Beverage Horeca che vale in alcuni casi anche il 50% delle vendite dell’intero anno.
Ma dove si approvvigionano i punti di consumo?
A questo domanda rispondiamo con i dati emersi da uno studio presentato da Progettica ad un recente work shop del consorzio CDA, dove è stato evidenziato che i circa 330mila punti di consumo Horeca che operano in Italia, si riforniscono in gran parte attraverso i distributori ingrosso tradizionali per ben il 77,5%, la rimanenza viene soddisfatta per il 9,3% da Cash&Carry e Iper, il 6,1% si rivolge direttamente ai produttori e il restante 7,1% si rivolge ad altre e varie fonti. Secondo i dati di Progettica sono 2000 in Italia le aziende di distribuzione beverage.
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