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2 anni fail
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RedazionePartita molto bene la 55ª edizione del Vinitaly a Verona. Un’edizione che viaggia tra sapori, salute e cultura.
Sapori, grazie alle oltre 4mila aziende presenti con in vetrina il meglio mondo vitivinicolo.
Salute, perché si continua a parlare delle famose etichette terroristiche, i ministri presenti all’inaugurazione hanno fatto la voce grossa, come Lollobrigida che ha dichiarato: «bisogna fermare l’ondata proibizionista contro il vino». Bene, bravo, ma il Governo deve farsi sentire nei luoghi deputati e non solo nelle dichiarazioni stampa per difendere un settore che, con 31,3 mld di euro di fatturato, quasi 8mld di export, 530mila aziende e 870mila addetti, è un asset importante della nostra economia.
Cultura, infine, perché per la prima volta in una fiera commerciale vengono esposti due capolavori del nostro patrimonio artistico: il Bacco di Caravaggio e quello di Guido Reni.
Possiamo, quindi, definirlo un Vinitaly ricco di contaminazioni, visto che non manca anche la musica: come le wine-guitar, realizzate con il legno delle botti di castagno, che sono esposte all’Hard Rock di piazza Bra, uno dei tanti eventi del fuorisalone. Ma c’è anche Joe Bastianich che crea abbinamenti musicali con i suoi vini cantando ed invitando a cantare tutti coloro che vogliono bere e cantare.
Canteranno da brilli? Molto probabile…
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