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2 anni fail
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RedazioneMondiali di calcio in Qatar, non mancano le polemiche sia perché il Qatar sta al calcio come un pesce sta ad una grotta di alta montagna, ma anche perché il Paese ospitante con la libertà ha qualche piccolo, grande, problema.
Un conflitto che sfocia anche nel mondo del beverage: niente vendita di birra negli stadi con conseguente protesta di uno degli sponsor principali come Budweiser, che per sponsorizzare la manifestazione, ha tirato fuori fior di milioni – 75 per la precisione. Una beffa, visto anche che sulla guida ufficiale della Fifa c’è scritto che tutti i possessori dei biglietti avranno accesso ai prodotti Budweiser Zero all’interno dell’perimetro dello stadio.
No beer, no goal?
Per bere una birra, allora, i tifosi – non italiani, noi non ci siamo, la birra la beviamo a casa – come possono fare? Possono bere, ma il conto sarà salato. In Qatar, Paese musulmano e conservatore, l’alcol non è completamente illegale, ma è generalmente limitato ai pochi bar degli hotel autorizzati dove fanno pagare circa dai 13 ai 20 Euro una birra o un bicchiere di vino.
Inoltre, ci sarà il limite di acquisto di 4 birre per persona per evitare episodi di ubriachezza manifesta e molesta. Nasser al-Khater, amministratore delegato dei Mondiali di calcio del 2022, aveva inizialmente riferito che i prezzi della birra nelle “fan zone” e negli stadi sarebbero stati molto più bassi per i tifosi.
Il food però, sempre in Qatar, è decisamente più abbordabile. Ad esempio, un pasto per due persone in un ristorante costa una sessantina di euro, diverso è per la colazione: cappuccino € 4,10 – caffè € 2,90.
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