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RedazioneAnche per il 2024 – in bar e cocktail bar – il bere analcolico, e/o poco alcolico, è di tendenza. Secondo la società di analisi IWSR, il valore di mercato della categoria degli analcolici (compresi i low abv, ovvero le bevande a bassa e bassissima gradazione) ha superato gli 11 miliardi di dollari nel mondo e promette di crescere a ritmo del 7% l’anno fino al 2026.
Tra i maggiori consumatori ci sono i Millennials, con molti casi in cui la scelta non è esclusiva, ma si intervalla fluidamente a bevute “standard”. I produttori, ovviamente, cavalcano l’onda: il report di Innova Camere ha segnalato un aumento del 28% nei lanci dei nuovi analcolici negli ultimi 5 anni, a fronte del solo 11% delle bevande “convenzionali”.
Una conferma viene anche dagli addetti ai lavori dove, secondo il barman Mattia Pastori, il low e free alcol caratterizzerà il mondo dei cocktail nel 2024, anche grazie alla capacità del settore di offrire cocktail analcolici premium. Per Mattia Pastori altra tendenza sarà il cocktail pairing, connubi ad hoc per esaltare il drink.
Per le garnish, poi, si presterà sempre maggiore attenzione agli ingredienti di stagione, una sorta di drink a km 0. A conferma, poi, che il bere analcolico e poco alcolico sia un trend conclamato nascono anche i cocktail bar per soli astemi. Uno dei primi e più famosi è a Londra e si chiama “Club Soda”, il primo bar della capitale inglese pensato appositamente per tutti quelli che “non bevono alcolici”.
Qui si acquistano solo vini e birre analcolici ed altre bibite con etichette che segnalano chiaramente l’assenza di alcol. Alcuni prodotti di aziende famose per i loro alcolici utilizzano nomi e bottiglie simili per i prodotti senza alcol, aggiungendo sulle etichette a chiare lettere “zero”.
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