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RedazioneIl caffè, la bevanda più amata che con gli italiani ha un legame indissolubile. Nel corso dell’ultimo anno più del 97% degli italiani ha consumato caffè e quasi tre di essi su quattro lo fanno ogni giorno.
È uno fra i tanti interessanti dati emersi in occasione del convegno “Il mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare”, organizzato da Consorzio Promozione Caffè e Simonelli Group. In riferimento al canale Horeca, l’80% degli italiani consuma caffè fuori casa e il bar resta il canale principale anche se le vending machine (60%) e le stazioni di servizio (50%) mostrano livelli interessanti di consumo.
Sorseggiare una tazzina di caffè, infatti, è un rito che scandisce le nostre giornate, una piacevole abitudine che è ormai parte di noi e che spesso ci fa dimenticare l’universo in evoluzione costante dietro questa bevanda, portavoce di un profondo valore economico, sociale e culturale.
Ascoltiamo il commento di Michele Monzini, Presidente del Consorzio Promozione Caffè.
«Noi del Consorzio Promozione Caffè siamo costantemente impegnati a sostenere e promuovere il patrimonio culturale italiano della bevanda più amata dai nostri connazionali, favorendo la crescita e l’innovazione del settore al passo con le esigenze del consumatore. Proprio per questo sappiamo quanto sia fondamentale un confronto a più voci nel nostro comparto, per affrontare al meglio le sfide e cogliere le opportunità di un mercato in continua evoluzione. Siamo soddisfatti degli spunti e delle soluzioni emerse durante il convegno che Simonelli Group ha gentilmente ospitato. Il nostro è un settore ricco di energia e voglia di esplorare, che si impegna a mantenere e rinnovare costantemente l’eccellenza dei propri prodotti come elemento di centralità della propria offerta, senza fossilizzarsi sulla sicurezza e comodità dell’esperienza passata.
Dunque, al caffè non si rinuncia e i consumi non caleranno in futuro, addirittura 1 italiano su 4 ne aumenterà i propri. E non solo per il suo sapore unico, bensì per tutte le sensazioni, i valori associati ad esso e per le molteplici e riconosciute proprietà benefiche associate al caffè.
C’è anche uno studio scientifico che stabilisce qual è l’orario migliore per la prima tazzina di caffè e qui si sfata un luogo comune, praticamente crolla un mito. Il mattino, al risveglio, non sarebbe il momento ideale. Secondo lo studio, infatti, nelle prime ore del mattino il nostro corpo produce il cortisolo, ovvero l’ormone dello stress che prepara il nostro corpo al risveglio. Se si assume caffè nelle primissime ore della mattinata si rischia di interferire, influendo negativamente sulla produzione di questo ormone.
Ora, non discutiamo la competenza e l’importanza della scienza, ma viste le abitudini degli italiani – che senza caffè al mattino praticamente non vivono – del cortisolo non ce ne importa proprio nulla!
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