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Beverage Horeca, emergono i ready to drink

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Parliamo di Beverage, una categoria che riscontra sempre più apprezzamento da parte dei consumatori anche nel fuoricasa: il ready to drink che sta guadagnando popolarità in Italia, lo attesta una recente ricerca di CGA By Nielsen IQ.

Quali tendenze emergono dalla ricerca?
Ascoltiamo il commento di Valeria Bosisio, Client Success & Insights Manager di CGA by NIQ:

«Da quanto emerge dalla nostra ricerca il panorama tradizionale del consumo di vino, birra e alcolici in Italia sta cambiando, sui tavoli dei locali stanno gradualmente guadagnando spazio anche bevande come i Ready To Drink. L’evoluzione del gusto dei consumatori, della modalità di somministrazione e della gradazione alcolica, caratterizzano da sempre il settore del beverage ed è importante conoscere i cambiamenti in atto per soddisfare la richiesta. Per gli operatori del settore, infatti, sarà fondamentale includere e supportare la crescita di questa categoria, data la forte domanda e propensione al consumo da parte degli italiani, soprattutto dei giovani adulti».

Può darci qualche riscontro statistico, qualche ulteriore dettaglio che avete indagato?

«Con riguardo specifico ai Ready To Drink di ispirazione alcolica il Consumer Pulse Report di CGA by NIQ dedicato mostra che il 24% degli italiani ha consumato queste bevande negli ultimi sei mesi e il 53% è disposto a provarle, segnalando una crescente domanda. Tra le diverse fasce d’età i giovani adulti, in particolare la Gen Z, sono i più interessati: il 45% dei consumatori di RTD desidera provare nuovi sapori e il 7% degli italiani prevede di aumentarne il consumo. Tra i tipi di bevande pronte da bere più popolari in Italia, i cocktail premiscelati dominano con il 46%, seguiti dai seltz alcolici al 38%, distillati e mixer al 30% e infine gli alcopops al 14%».

È un mercato che potrà crescere ulteriormente nei prossimi anni, quali sono le vostre valutazioni?

«Secondo CGA by NIQ, l’interesse dei consumatori italiani per i RTD potrebbe crescere ulteriormente se venissero rispettati alcuni criteri. Il 45% degli intervistati ritiene che un buon rapporto qualità-prezzo sia essenziale per incoraggiare il consumo di RTD in bar, pub e ristoranti. Il23% indica che una maggiore visibilità nei locali aumenterebbe le possibilità di consumo, mentre il19% preferirebbe un’offerta di alternative analcoliche o a basso contenuto alcolico. Infine, il 14%pensa che una maggiore pubblicità potrebbe incrementare la popolarità di questi prodotti».

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