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Redazione
Il caro vecchio bar, un format in declino da un po’di anni. Le statistiche sono abbastanza crude, negli ultimi 10 anni 20.000 attività hanno buttato giù la serranda, nel primo semestre di questo 2025 il saldo negativo fra aperture e chiusure è di 700 locali, uno stillicidio giornalieri di 6 locali che chiudono per sempre.
Un trend su cui ragionano anche scrittori e docenti come Andrea Maggi che parla de la «sindrome dei bar vuoti». Il docente pordenonese, che in questo periodo sta vivendo un grande successo con “Splendida cornice” su Rai3, si interroga sul fatto che di giorno i bar e i locali del centro cittadino, durante l’ultima settimana del mese, sono più vuoti, se non addirittura deserti. Una correlazione per Maggi fra carovita e crisi dei bar.
Ma davvero non c’è futuro per questo format?
Certo che c’è il futuro! Il futuro è l’evoluzione stessa. Il bar cambia pelle e si adegua ad un consumatore sempre più evoluto, offrendo più soluzioni e occasioni di consumo. Una carrellata di novità viene da Milano, qui i bar sono sempre in fermento e tracciamo il trend. Tanti i bar dai concept innovativi, vere e proprie ventate d’aria fresca che svecchiano il rodato rito dell’aperitivo milanese.
C’è San, dove si ascolta musica super selezionata, Pintxo la taberna basca che propone piattini da condividere e cerveza sempre fresca, o Eris, un hub creativo che unisce l’anima legata alla ristorazione a un pop-up a disposizione di brand emergenti, designer e artisti.
Ci sono poi locali che scommettono sulla cucina e le tradizioni regionali, come Ironica Bar che propone unicamente prodotti lucani o Sensa, un’autentica cicchetteria veneziana. Per ribadire che quello dei bar più che in crisi è un mondo in evoluzione, vediamo che anche l’alta ristorazione ci prova: a Roma apre Da Vittorio Cafè, il brand famoso per i ristoranti pluristellati mette alla sua bandierina anche nella capitale con un salotto del gusto di dimensioni mignon tutto marmi e legni pregiati all’interno dell’Orient Express La Minerva. Insomma, un chiaro segnale che il mondo dei bar è davvero vario e variopinto e avrà il suo buon futuro.
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