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RedazioneL’aperitivo, uno dei riti di consumo fuoricasa emblema del lifestyle italiano. I risultati di una ricerca – commissionata ad AstraRicerche – pubblicata in occasione dell’inaugurazione del nuovo Boutique Hotel di NH Hotel Group a Milano, fanno emergere come, quando, dove e perché gli italiani escono a bere un drink per un aperitivo o un cocktail.
La ricerca attesta, anzitutto, che la voglia di fuoricasa degli italiani è parecchia: il 75% degli intervistati esce almeno una volta al mese e di questi il 45% almeno una volta a settimana e, il momento preferito dagli italiani per bere qualcosa fuori casa, è sicuramente l’aperitivo.
Ben il 47% degli intervistati ha dichiarato che la sua serata ideale per bere qualcosa fuoricasa inizia con l’aperitivo, il 26% ha indicato l’ora di cena e il 27% dopo cena. L’aperitivo si conferma essere, quindi, un vero e proprio rito: più per le donne (51%) che per gli uomini (42%), ancor più per Millennials e Generazione X (rispettivamente 47% e 52%).
Ma più che bere un buon drink, l’aperitivo è sempre più un momento dove i consumatori vivono un’esperienza a tutto tondo, dove la componente sociale va oltre il drink.
Sul punto ascoltiamo il commento di Patrizia Martello, trend forecaster, esperta di culture di consumo e docente di Ricerca Sociale all’Università IUAV di Venezia e alla NABA di Milano:
«Questa ricerca conferma il gioco delle identità sociali a cui tutti giochiamo nei nostri stili di vita iper moderni. Che cosa vuol dire gioco delle identità? Le persone nel loro ruolo di consumatori, che è uno dei tanti ruoli, vivono diverse dimensioni emozionali, esprimono tratti diversi di personalità, adottano stili, modi, che cambiano a seconda dei contesti; ecco il gioco delle identità che trasforma di fatto l’esperienza di consumo in un’esperienza di libertà di essere, che poi diventa libertà di diventare. Abbiamo visto come il momento dell’aperitivo fuoricasa sia il vero palcoscenico per questo gioco, per mostrare uno dei tanti nostri “sé” attraverso l’outfit, i vestiti quindi “l’a dress fiction” – il gioco finzionale con la moda che ha molto a che fare con le identità, anche attraverso i colori che preferiamo, il mood che abbiamo quando usciamo, gli amici con cui ci accompagniamo ai posti che scegliamo, insomma quello che prendiamo da bere. Il dato forte è questo: indipendentemente da età, sesso, reddito e ogni altra caratteristica socio-demografica, per usare una parola del gergo della ricerca, che di fatto sono delle caratteristiche irrilevanti quando si hanno dei contesti di convivialità, tutti noi, ce lo dicono gli italiani, siamo un incredibile, misterioso e soprattutto cangiante mix di young, pop e dinamic che sono i tre profili esperienziali e anche identitari che abbiamo indagato con questa ricerca e siamo anche molto altro insieme».
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