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3 anni fail
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RedazioneNel mondo della ristorazione italiana, dopo le annate da Covid, tira aria di rinnovamento. Se n’è avuta prova – almeno a parole – nella recente manifestazione Identità Golose, nel corso della quale sono state raccolte le riflessioni di maestri assoluti della cucina italiana come Bottura, Cerea, Bartolini, Bowerman, Boer e Tomei.
Secondo questi famosi chef la ricetta del rinnovamento per la ristorazione del Belpaese deve abbattere muri, non guardare al passato in chiave nostalgica, non avere dogmi, ma essere aperta a nuove visioni su molti temi: dagli ingredienti alla sostenibilità e, soprattutto, a un nuovo modus di lavoro nei ristoranti.
Nuova visione significa anche dare spazio ai giovani lì dove, problema cronico, mancano. Un problema ben noto, più volte affrontato nei nostri post. Come risolverlo?
Fipe ha recentemente lanciato i Talent Day, una serie di eventi in giro per città italiane per favorire l’incrocio tra domanda e offerta e dare una nuova spinta all’occupazione nel mondo della ristorazione e per far emergere i ristoratori e gli chef del futuro.
Nel mirino anche una maggiore valorizzare degli Istituti Tecnici affinché – e qui sono politica e istituzioni che devono scendere in campo – per il mondo della ristorazione italiana del futuro si possa investire profondamente nella formazione dei giovani e questo lo deve fare la pubblica scuola, MasterChef e Mezzogiorno a Tavola… lasciamoli lì dove sono, in TV.
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