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3 anni fail
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RedazioneA Leopoli, in Ucraina vicino al confine con la Polonia, al birrificio Pravda hanno risposto all’invasione russa passando dalla produzione di birra alla produzione di molotov.
Paradosso in questa guerra assurda. La Pravda è una specie di istituzione a Leopoli, una delle loro birre più note si chiama Putin Khuylo, un “vaffa” senza mezzi termine rivolto al presidente russo.
Ma la birra come sappiamo ha più anime: Inbev, la multinazionale birraia, ha deciso di produrre lattine di acqua al posto della birra. Sono mezzo milione le lattine d’acqua che dallo stabilimento di Leuven, in Belgio, sono partite per i posti di controllo di frontiera in Polonia e Moldavia ove giunge la stragrande maggioranza dei profughi in fuga per la libertà.
Ma anche tutta l’Italia si mobilita, come sempre, quando c’è da dare una mano, infatti, sono decine e decine le iniziative solidali messe in atto anche degli operatori Horeca non solo dalle aziende di produzione, ma anche d distributori e gestori.Una delle tante iniziative è quella di ristoranti e alberghi che si offrono per dare lavoro stagionale ai profughi Ucraini.
La proposta è partita dal Friuli su iniziativa di Fipe e Federalberghi. In Friuli, ma anche in altre Regioni, devono fare i conti con la mancanza di forza lavoro per alberghi e ristoranti, lo scorso anno mancavano 4mila stagionali. Non è certo la soluzione dell’immane crisi che sta devastando l’Ucraina, ma a volte basta anche un piccolo segnale di fiducia per sperare in giorni migliori.
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