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Redazione
La categoria acque minerali, a livello commerciale, si difende bene: nel 2024 la stima globale dei consumi di acqua minerale in Italia si pone intorno ai 15.150 Mni di litri, contro 14.750 Mni del 2023, con un aumento dei volumi del 2,7% rispetto al 2023 anche se, contestualmente, il consumo pro-capite è passato a 257 litri/anno contro i 249 dell’anno precedente, consolidando il primato storico a livello europeo.
Gli italiani sono grandi bevitori di acqua minerale con le industrie di settore che rappresentano un’eccellenza del made in Italy. Ma è una categoria dove non mancano criticità, una su tutte la sempre più pervasiva presenza dell’acqua trattata di rete, sia nei consumi domestici che nei consumi extradomestici. Non mancano neanche attacchi sul fattore plastica. Dagospia riporta in un post una dichiarazione dell’infettivologo Matteo Bassetti su Instagram – poi cancellato – il quale dice che, bevendo per una settimana acqua nelle bottiglie di plastica rischiamo di bere una carta di credito, perché secondo Bassetti le bottiglie di plastica esposte al sole per un lungo periodo vengono contaminate da particelle di plastica.
Vi riportiamo di seguito il comunicato stampa di Mineracqua
Mineracqua è sconcertata e allibita per le recenti dichiarazioni del dottor Matteo Bassetti, diffuse sia sui suoi canali social sia dai microfoni di “Un giorno da pecora” che – senza alcun fondamento scientifico e in totale assenza di riscontri oggettivi – ha lanciato allarmi infondati sulla sicurezza delle acque minerali in bottiglia. È inaccettabile che un medico diffonda pubblicamente informazioni prive di fondamento scientifico, contribuendo a generare allarme e disinformazione in un settore che opera nel pieno rispetto delle più rigorose normative italiane ed europee. Le affermazioni del dottor Bassetti vengono smentite dai fatti. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha, infatti, pubblicato di recente una revisione completa della letteratura scientifica sul rilascio di micro e nanoplastiche dai materiali a contatto con gli alimenti – comprese le bottiglie dell’acqua minerale (130 studi realizzati tra il 2015 e il 2025) – evidenziando che gli studi che hanno alimentato allarmismi sul tema non poggiano su basi scientifiche solide. Secondo l’EFSA, tali ricerche presentano importanti incertezze e carenze metodologiche: problemi di contaminazione dei campioni, limiti analitici nel distinguere le microplastiche effettivamente originate dai materiali da quelle già presenti nell’ambiente, oltre a metodologie non standardizzate che hanno portato a individuare quantità di microplastiche ben superiori a quelle effettivamente presenti. La stessa Autorità precisa che non esistono basi scientifiche sufficienti per stimare un rischio per la salute umana legato al consumo di acqua imbottigliata.
«Intervenendo nella trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”, il dottor Matteo Bassetti – ripetendo quanto già affermato sui social – si è prodotto in uno sciocchezzaio non degno di un medico e di un professionista della comunicazione, mestiere al quale sembra provi a dedicarsi, forse più remunerativo del primo, dopo l’archiviazione del Covid. Se solo avesse letto la recentissima revisione della letteratura scientifica pubblicata dall’EFSA si sarebbe risparmiato una gran brutta figura. Sicuramente più preciso e puntuale il dottor Bassetti è stato quando in una delle sue frequenti apparizioni sui social ha invitato le massaie a cambiare spesso le “pezzette” per lavare i piatti perché si contaminano facilmente. Ecco, dottor Bassetti, parli di “pezzette” e succedanei e lasci stare l’acqua minerale, vanto del nostro Paese, che dà lavoro a cinquantamila famiglie ed è apprezzato all’estero, dove ne esportiamo più di un miliardo e mezzo di litri» dichiara Ettore Fortuna, Consigliere Delegato e Vice Presidente di Mineracqua. «Ancora più sconcertanti, false, risibili e contro la legge – prosegue Fortuna – sono le affermazioni diffuse sui canali social dallo stesso Bassetti in cui afferma che nelle bottiglie di acqua minerale si troverebbe acqua del rubinetto e che l’acqua all’interno delle bottiglie di plastica rimarrebbe mediamente tra uno e cinque anni. Considerazioni su cui il dottor Bassetti sarà chiamato a rispondere».
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