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2 anni fail
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RedazioneUna delle novità che ha lanciato il neo governo e quella che riguarda il ministero dell’agricoltura che ha allargato la sua terminologia: ora si chiama Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare.
Nelle intenzioni del governo è chiaro l’interno di tutelare e promuovere il food&beverage made in Italy, una sorta di autarchia del cibo. È cosa buona per l’Horeca? Vedremo…
Intanto non sono mancate le critiche da parte delle opposizioni che già temono possa essere fatta una battaglia contro l’ananas o il baccalà norvegese, al di là dell’ironia, il sovranismo alimentare sta trovando degli alleati. Alleati del calibro di Slow Food la quale dichiara che la nuova denominazione scelta dal governo Meloni contenga in realtà concetti più seri.
«Dire sovranità alimentare non è dire autarchia», chiarisce Barbara Nappini presidente di Slow Food Italia, «è il diritto dei popoli a determinare le proprie politiche alimentari senza costrizioni esterne legate a interessi privati e specifici, un concetto ampio e complesso che sancisce l’importanza della connessione tra territori, comunità e cibo».
Anche la stessa Slow Food si occupa, sempre secondo quanto spiegato da Nappini, di sovranità alimentare, «supportando e promuovendo in tutto il mondo i sistemi locali del cibo in grado di combattere lo spreco alimentare, di valorizzare la produzione di piccola e media scala e di proteggere la biodiversità».
Insomma, un endorsement mica da poco per il nuovo dicastero con la sua nuova denominazione. Augurandosi che non resti solo una denominazione.
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