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RedazioneLa birra è categoria principe nei consumi fuoricasa. Ultimamente, però, registra qualche inciampo nel suo trend di consumi, lo attesta anche il BarthHaas Report 2024/2025 che conferma la leader ship a livello mondo fra i produttori: al vertice troviamo ancora AB InBev (495,5 mln hl), Heineken (240,7 mln hl) e China Resources Snow Breweries (108,8 mln hl).
Insieme, questi tre colossi rappresentano oltre la metà della produzione globale di birra dei primi 40 operatori. Il BarthHaas Report fotografa però un settore birrario in evoluzione tra ristrutturazioni strategiche, tensioni geopolitiche e difficoltà per le piccole realtà. A livello mondo nel ‘24 c’è stato un calo, anche se minimo, del -0,6%; in Italia, invece, sul fronte consumi, quali sono gli ultimi riscontri, lo abbiamo chiesto a Matteo Figura Food Director di Circana:
«I consumi di birra nel 2024 registrano ancora un trend positivo anche se in calo a partire dalla seconda metà dell’anno. Un impatto più significativo sulla categoria lo vediamo nel primo trimestre del 2025. Circana raccoglie dati riguardo i consumi fuori casa attraverso un panel consumer che registra appunto un calo di atti di acquisto intorno al 7% nel primo trimestre dell’anno; questo dato è confermato anche dalle vendite da parte dei distributori su quelli che sono i punti vendita della ristorazione, infatti il comparto dei grossisti bevande vede un calo in volumi del -10% nel primo trimestre del 2025. La performance negativa della categoria sul primo trimestre è dovuta a diversi fattori: da una parte una maggiore incertezza da parte del consumatore in un contesto economico-sociale molto difficile e quindi una riduzione progressiva delle presenze fuori casa, ma dall’altra anche una reazione a quelli che sono i maggiori inasprimenti delle pene relative alla guida con alcol, un’indagine recente sul sentiment dei consumatori, registra che circa il 22% dei consumatori ha ridotto il consumo di alcol, di tutti i tipi di alcolici, quando sa di dover andare alla guida dopo aver consumato. Ma un altro elemento che impatta sicuramente anche sulla categoria degli alcolici in generale, sulla birra è una maggiore consapevolezza e una maggiore attenzione a quelli che sono gli aspetti salutistici, infatti, circa il 49% dei consumatori intervistati ci dice di aver smesso di consumare o di aver ridotto o limitato il consumo di birra e vino per abitudini di consumo di maggiore salutismo, di maggiore attenzione agli aspetti salutistici».
Il mondo birra resta vivo e vitale e lo vediamo anche dall’entusiasmo dei produttori, entusiasmo e partecipazione che si è vissuto in occasione della XII edizione del premio CEREVISIA 2025, l’unico concorso brassicolo italiano promosso esclusivamente da enti pubblici, senza sponsor commerciali o influenze private. I giudizi vengono espressi da una giuria scientifica indipendente, con procedure anonime e trasparenti.
Entusiasmo e partecipazione, ascoltiamo il contributo di Andrea Bagnolini Direttore generale di Assobirra:
«Confermo che il premio Cerevisia in questa edizione 2025 è ancora di più che nelle precedenti edizioni, siamo arrivati alla dodicesima, veramente il simbolo tangibile di una grande trasformazione che ha coinvolto il nostro mondo che era francamente impensabile fino a qualche decennio fa, e cioè un incredibile numero di birrifici, un numero che cresce, cresce in quantità, in qualità naturalmente delle loro produzioni e con un’incredibile distribuzione in tutte le regioni italiane quindi un vero e proprio fermento birrario. E oggi questo mondo ha una nuova grande sfida su cui già da un po’ di tempo naturalmente si lavora, che è quello di valorizzare ancora di più di quanto si fa già oggi: il turismo brassicolo che può essere un pezzo molto importante di sviluppo ed espansione per soprattutto il territorio e le economie locali».
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