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2 anni fail
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Redazione2022, un anno certamente positivo per i consumi fuoricasa. Ricordiamo le stime redatte dalla società TradeLab: il giro d’affari per il mondo Horeca Italiano nel 2022 sarà di 90 miliardi di euro, +30% sul 2021.
Una somma notevole, nel cui novero bisogna anche tener conto dell’inflazione che ha gonfiato i prezzi e, quindi, anche i valori totali 90 dei quali sono pur sempre un gran bel numero. Anche per il 2023 le previsioni, nonostante le difficoltà, sono abbastanza buone. Secondo le ricerche NPD nel 2023 solo il 40% dei consumatori pensa di frequentare di meno i locali Horeca, nonostante il 63% degli italiani ritiene che i prezzi siano aumentati troppo nella ristorazione.
Il fuoricasa italiano, quindi, continuerà ad essere uno degli asset portanti dell’economia italiana per la capacità di produrre valore e per la sua valenza sociale: nella filiera trovano lavoro 1.200 persone, di cui oltre il 50% donne. E nonostante questo considerevole numero di occupati sono ancora da risolvere le problematiche relative alla carenza di personale e ci si chiede se la reintroduzione dei famosi voucher potrà in qualche modo sbloccare la situazione.
Il Governo Meloni ha, infatti, rimesso in pista questa forma di pagamento alternativa in caso di lavoro occasionale o di prestazioni saltuarie che, quando era in vigore, risultava essere molto utile per le attività di ristorazione e ospitalità. Il nuovo “assegno” avrà un valore nominale di 10 euro lordi all’ora (7,50 euro netti) e un tetto di reddito per i lavoratori fino a 10mila euro l’anno.
Ma il mercato Horeca, oltre che con il personale qualificato, è chiamato a fare i conti con l’impatto ambientale ed ecologico e lo farà, soprattutto, sotto la spinta di imposizioni e norme che vanno verso l’economia circolare. Ad esempio, l’Unione Europea imporrà entro il 2030 di rendere riciclabili tutti i packaging, in special modo quelli utilizzati per il delivery. Saranno poi vietate forme di imballaggio monouso di prodotti consumati all’interno dei locali, ovvero stop alle bustine di zucchero o alle confezioni di tarallini e grissini che solitamente si servono con il coperto.
Sotto mira anche il comparto bevande nei prossimi anni: almeno l’80% delle bevande sia fredde che calde dovrà essere servito in contenitori riutilizzabili, oppure i consumatori dovranno poter riempire i loro contenitori. Insomma, tutto dovrà essere ripensato e speriamo in meglio.
Solitamente, però, quando l’Europa si mette a normare, non mette mai in conto i rovesci della medaglia che vi sono sempre. Per raggiungere gli obiettivi l’arco temporale fissato dalla UE è per il 2040. Pare un futuro remoto, ma per l’ambiente è praticamente domani e l’Horeca è coinvolta.
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